Tesi sulla questione rurale socialista nel nostro paese



TESI SULLA QUESTIONE RURALE
SOCIALISTA NEL NOSTRO PAESE

Tesi approvate all’8ª sessione plenaria del 4º
Comitato centrale del Partito del lavoro di Corea
25 febbraio 1964
 
I fondatori del marxismo-leninismo hanno dato grande importanza alla questione contadina e alla questione agricola e hanno prestato profonda attenzione alla loro soluzione. In particolare, Lenin pose la questione contadina come problema strategico fondamentale della rivoluzione e considerò la questione rurale come parte integrante e cruciale dell’edificazione del socialismo e del comunismo. Lenin insegnò che la soluzione corretta della questione contadina e il rafforzamento dell’alleanza degli operai e dei contadini costituiscono la garanzia decisiva della vittoria della rivoluzione; propose dei chiari mezzi per la soluzione della questione rurale nello studio della rivoluzione socialista e mostrò la via dell’instaurazione socialista nelle campagne.
La questione rurale acquista un significato particolarmente importante in numerosi paesi che sono stati nel passato, o ancor oggi sono, sotto il giogo imperialista e colonialista. In questi paesi, risolvere con o senza successo la questione contadina e la questione agricola è il problema-chiave che decide della riuscita della rivoluzione e del progresso sociale.
Il trionfo della rivoluzione socialista nelle città e nelle campagne costituisce una svolta storica nella soluzione della questione contadina e della questione agricola.
Allo stesso modo, dopo il trionfo della rivoluzione socialista, la questione rurale occupa un posto molto importante nell’edificazione del socialismo e del comunismo.
I contadini sono degli alleati sicuri della classe operaia e una potente forza nell’edificazione socialista. Non si può dare un impulso energico all’instaurazione del socialismo e del comunismo se l’alleanza degli operai e dei contadini non è continuamente consolidata sotto la direzione della classe operaia.
L’agricoltura, così come l’industria, è una delle maggiori branche dell’economia nazionale; assicura viveri alla popolazione e rifornisce di materie prime l’industria leggera. Solo se si sviluppa l’industria e il suo ruolo dirigente e se, nello stesso tempo, si permette all’economia rurale di raggiungere lo sviluppo dell’industria, ci si può aspettare il rapido sviluppo dell’economia popolare nella sua totalità e si può assicurare il miglioramento sistematico della vita del popolo.
La questione contadina e la questione agricola non potranno essere definitivamente risolte se non quando saranno eliminate le differenze tra città e campagna e le differenze di classe tra classe operaia e classe contadina.
È il grande dovere dei comunisti e della classe operaia risolvere definitivamente la questione rurale e condurre i contadini fino alla società comunista.
Dopo il trionfo del sistema socialista, il partito marxista-leninista deve concentrare i suoi sforzi sulla soluzione della questione rurale al fine di perseguire e perfezionare la rivoluzione e di difendere di conseguenza gli interessi di tutto il popolo lavoratore.
 
 
1. I principi fondamentali per la soluzione della questione rurale sotto il socialismo
 
La questione rurale si pone sotto due aspetti distinti, a seconda dei differenti stadi dello sviluppo della rivoluzione.
Nello stadio della rivoluzione democratica antimperialista e antifeudale, la questione contadina e la questione agricola consistevano nell’abolizione dei rapporti feudali di proprietà fondiaria nelle campagne, in modo che i contadini fossero liberati dallo sfruttamento e dalla sottomissione ai proprietari fondiari e che le forze produttive dell’agricoltura fossero liberate dalle remore dei rapporti feudali di produzione. Noi abbiamo risolto con successo questi problemi compiendo a fondo la riforma agraria, secondo il principio della confisca della terra dei proprietari fondiari e della distribuzione gratuita di queste terre ai contadini.
Nello stadio della rivoluzione socialista, la questione contadina e la questione agricola consistevano nello sciogliere per sempre i contadini da ogni forma di sfruttamento e di oppressione e nel liberare completamente le forze produttive agricole dalle remore dei precedenti rapporti di produzione basati sulla proprietà privata, liquidando gli elementi capitalisti nelle campagne e trasformando l’economia contadina individuale in economia collettiva socialista. Noi abbiamo risolto a meraviglia tali questioni realizzando la cooperativizzazione socialista dell’economia rurale, attraverso l’insegnamento dei fatti e secondo il principio del libero consenso, sotto la potente direzione e con l’aiuto attivo del Partito e dello Stato.
Il sistema socialista dell’economia rurale è decisamente superiore sia all’economia contadina individuale, sia al sistema capitalista dell’economia rurale. Apre una strada allo sviluppo delle forze produttive dell’agricoltura ed offre possibilità per la rapida elevazione del livello di vita materiale e culturale dei contadini.
Il problema è come svolgere il lavoro rurale e come sviluppare l’economia rurale nel sistema socialista.
Dopo il trionfo del sistema socialista nelle città e nelle campagne, la questione rurale si presenta sotto un aspetto fondamentalmente diverso da quello dei periodi precedenti.
Il problema contadino e quello agricolo consistono, sotto il socialismo, nel portare le forze produttive dell’agricoltura ad un alto livello, nel rendere agiato il tenore di vita dei contadini, nell’eliminare il ritardo lasciato nelle campagne dalla società di sfruttamento e nell’eliminare gradatamente le differenze tra città e campagna; questo sulla base del consolidamento costante del sistema socialista nelle campagne.
Eliminare gradatamente le differenze tra città e campagna, come anche consolidare e sviluppare il sistema socialista dell’economia rurale, sono i principali problemi dell’edificazione del socialismo e della preparazione alla transizione al comunismo. È un compito complicato e difficile che non può essere portato completamente a termine se non attraverso grandi sforzi.
Durante l’attuazione della trasformazione socialista nel nostro paese, si è già presentata la necessità di questo impegno e il nostro lavoro rurale deve essere orientato verso il suo compimento.
Per risolvere con successo la questione contadina e la questione agricola sotto il socialismo, bisogna assolutamente attenersi ai tre principi fondamentali per il lavoro rurale.
Prima di tutto, compiere a fondo la rivoluzione tecnica, la rivoluzione culturale e la rivoluzione ideologica nelle campagne.
In secondo luogo, rafforzare con ogni mezzo la direzione dei contadini da parte della classe operaia, l’aiuto dell’industria all’agricoltura e il sostegno delle città alle campagne.
In terzo luogo, avvicinare sempre più la direzione e la gestione dell’economia rurale al livello avanzato cui è giunta la gestione delle imprese industriali, rafforzare i legami tra la proprietà di tutto il popolo e la proprietà cooperativa e avvicinare costantemente questa a quella.
 
 
a) La rivoluzione tecnica, la rivoluzione culturale e la rivoluzione ideologica nelle campagne
 
La rivoluzione va attuata per l’instaurazione generale del socialismo e per la preparazione alla transizione al comunismo.
Il fatto stesso che esistano delle differenze di classe tra la classe operaia e la classe contadina, dopo l’eliminazione delle classi sfruttatrici e il compimento della trasformazione socialista, mostra che la rivoluzione deve essere perseguita più radicalmente nelle campagne. Se cessiamo di fare la rivoluzione per il fatto che la cooperativizzazione agricola è già stata realizzata, non potremo né mantenere né accrescere sempre più l’entusiasmo dei contadini, esaltato dalla rivoluzione democratica e dalla rivoluzione socialista. Senza azione rivoluzionaria nelle campagne, in primo luogo il sistema socialista dell’economia rurale non potrà essere consolidato e sviluppato; in secondo luogo la sua superiorità non potrà essere messa in rilievo; infine le differenze tra città e campagne non saranno eliminate.
Rivoluzione tecnica, rivoluzione culturale, rivoluzione ideologica: ecco i principali compiti rivoluzionari da portare a termine dopo aver effettuato la cooperativizzazione socialista.
Il ritardo delle campagne rispetto alla città è dimostrato prima di tutto dal fatto che l’agricoltura è più debole dell’industria per quanto riguarda la base materiale e tecnica; poi dal fatto che il livello culturale della popolazione rurale è più basso di quello degli abitanti della città; infine dal fatto che i contadini sono in ritardo rispetto agli operai quanto a coscienza ideologica. Naturalmente tutto questo è retaggio della precedente società e il fatto che questo ritardo sussista ancora sotto il socialismo è, in larga misura, in rapporto al livello di sviluppo delle città e dell’industria. Precisamente a causa di questo ritardo la proprietà cooperativa resta, nell’economia rurale, la forma dominante, a differenza dell’industria dove la proprietà di tutto il popolo è preponderante; di conseguenza sussistono delle differenze tra la classe operaia e quella contadina.
Per questo motivo, al fine di consolidare e di sviluppare il sistema socialista dell’economia rurale, di eliminare le differenze tra città e campagna e fra classe operaia e contadina, bisogna prima di tutto compiere queste tre rivoluzioni – tecnica, culturale e ideologica – nelle campagne ed eliminare il ritardo delle campagne in questi tre campi sulla base del rapido sviluppo dell’industria socialista e delle città.
I compiti della rivoluzione tecnica, culturale e ideologica nelle campagne sono estremamente collegati tra di loro e devono essere effettuati secondo un unico processo.
Di questi, il compito rivoluzionario è il più importante e il più difficile e deve precedere tutti gli altri. È un grave errore trascurare la rivoluzione ideologica per porre l’accento solo su quella tecnica e su quella culturale.
La lotta di classe continua anche sotto il socialismo. La lotta di classe nelle campagne socialiste trova la sua espressione tanto nella lotta contro le manovre sovversive di elementi ostili infiltratisi dall’esterno e di superstiti delle classi sfruttatrici rovesciate, quanto nella lotta ideologica contro le sopravvivenze ideologiche che sussistono nelle coscienze dei contadini. Senza educare la coscienza di classe dei contadini e senza intensificare in mezzo a loro la lotta ideologica, non è possibile né consolidare il sistema socialista nelle campagne né difendere questo sistema dai soprusi dei nemici.
La superiorità e la vitalità del socialismo risiedono soprattutto nel fatto che sotto questo sistema i lavoratori liberati dallo sfruttamento e dall’oppressione sono solidamente uniti per obiettivi e interessi comuni, cooperano strettamente tra di loro da buoni compagni e lavorano coscientemente con zelo. Senza elevare il livello di coscienza ideologica dei contadini, è impossibile provare questa superiorità intrinseca del socialismo nelle campagne e di conseguenza è altrettanto impossibile sviluppare rapidamente la produzione e la tecnica agricole e la cultura rurale.
La coscienza ideologica dei contadini non si trasforma automaticamente per il solo fatto che fra di essi si è stabilito il sistema socialista e si sia alzato il livello di vita. Naturalmente, il trionfo del sistema socialista liquida i fondamenti economici che generano vecchie ideologie e crea le condizioni sociali e materiali che permettono di armare i contadini di una nuova ideologia. Ma anche sotto il socialismo, sopravvivenze di vecchie ideologie, soprattutto le tendenze dei piccoli proprietari, continuano per molto tempo a sussistere nella coscienza dei contadini e potrebbero ingrandirsi ulteriormente se il lavoro ideologico fosse interrotto. La coscienza ideologica dei contadini non può essere trasformata se non attraverso una perseverante educazione e una costante lotta.
Il fatto che la rivoluzione ideologica sia la più importante non significa tuttavia che si debbano trascurare quella tecnica e quella culturale.
Il socialismo e il comunismo esigono un alto livello culturale dei lavoratori e un grande sviluppo delle forze produttive. L’obiettivo dell’instaurazione del socialismo e del comunismo è, in ultima analisi, quello di assicurare una vita felice a tutto il popolo e soddisfare in modo più completo le sue sempre crescenti esigenze materiali e culturali.
Senza realizzare la rivoluzione tecnica e quella culturale nelle campagne non è possibile sviluppare le forze produttive dell’agricoltura, né alzare il livello di vita materiale e culturale dei contadini, né affrancarli dai lavori faticosi. È anche una condizione importante per la trasformazione della coscienza ideologica dei contadini, come pure per consolidare la base materiale e tecnica dell’economia rurale e alzare il livello culturale dei contadini. È un errore anche trascurare l’importanza della rivoluzione tecnica e culturale per sottolineare unicamente quella della rivoluzione ideologica.
Pur accordando una decisiva priorità alla rivoluzione ideologica, dobbiamo parallelamente promuovere le altre due. Così noi dobbiamo riconsiderare l’ideologia dei contadini, rafforzare la base materiale e tecnica dell’economia rurale e alzare il livello culturale della popolazione rurale.
 
 
b) La direzione della classe contadina da parte della classe operaia, l’aiuto dell’industria all’agricoltura e il sostegno delle città alle campagne
 
La direzione degli operai e l’aiuto del Partito e dello Stato sono le condizioni indispensabili per la nascita, il consolidamento e lo sviluppo del sistema socialista nelle campagne. I contadini non possono intraprendere la strada del socialismo e passare al comunismo se non sotto la direzione e con l’aiuto della classe operaia.
Operai e contadini combattono tutti per un medesimo ideale e sono tutti dei lavoratori comunisti. La proprietà di tutto il popolo e quella cooperativa si sviluppano in stretto rapporto reciproco e, insieme, costituiscono la base dell’economia dello Stato socialista. Lo Stato socialista non è responsabile solo della vita degli operai e degli impiegati, così come non è responsabile del solo sviluppo della proprietà di tutto il popolo, ma anche della proprietà cooperativa. All’epoca dell’economia contadina individuale, ogni contadino era responsabile della sua economia e della sua esistenza. Ma dopo la cooperativizzazione, il Partito e lo Stato devono preoccuparsi, con senso di responsabilità, dello sviluppo delle aziende cooperative e della vita dei contadini.
L’industria è il settore che dirige l’economia popolare e le città sono avanti rispetto alle campagne in ogni campo, sia esso politico, economico o culturale. L’economia rurale non può essere attrezzata con la tecnica moderna come l’industria, se quest’ultima, che è il ramo dirigente, non viene in aiuto all’agricoltura e la campagna, arretrata come è, non può aspirare a raggiungere il livello delle città se queste, che sono progredite, non la sostengono.
Ne consegue che, per promuovere vigorosamente la rivoluzione tecnica, quella culturale e quella ideologica nelle campagne ed eliminare, a cooperativizzazione avvenuta, le differenze fra città e campagna, il Partito e lo Stato devono rafforzare con ogni mezzo la direzione e l’aiuto alle campagne e queste devono essere sostenute dalle città.
Certo, dopo la rivoluzione socialista, in un paese agricolo ed arretrato come il nostro, non si può ottenere per un certo tempo una determinata quantità di fondi nelle campagne, per l’industrializzazione socialista. L’apporto dei fondi dei contadini per la creazione di un’industria moderna in un tale Stato socialista interessa tutta la società ed è indispensabile per lo sviluppo futuro dell’economia rurale e per il miglioramento della vita dei contadini.
Ma una volta che i fondamenti dell’industria socialista siano stati posti, l’orientamento deve cambiare in modo che l’industria sostenga l’agricoltura. A partire da questo momento, in tutti i campi bisogna accordare alla campagna un sostegno sempre maggiore.
La classe operaia non deve solamente dirigere politicamente e ideologicamente la classe contadina, ma deve anche accordarle un aiuto materiale, tecnico, culturale e finanziario. Lo Stato socialista deve fare tutti gli sforzi possibili per alleggerire il fardello dei contadini e accrescere i loro redditi; deve badare a che i livelli di vita degli operai e dei contadini crescano in modo equilibrato.
Se il lavoro manuale è trascurato, se le campagne sono lasciate senza aiuto, se, ciò che è peggio, l’industria si sviluppa a spese dell’agricoltura e le città a spese delle campagne, le differenze tra città e campagna si accresceranno ulteriormente invece di sparire. Sarà quindi impossibile sviluppare l’attività dei contadini, la loro economia rurale e il loro livello di vita. Alla lunga, tutto ciò ostacolerà lo sviluppo dell’industria stessa e quello dell’economia popolare nella sua totalità e renderà difficile l’instaurazione del socialismo e del comunismo.
L’ideologia che trascura la campagna è una ideologia borghese. Col capitalismo è all’ordine del giorno lo sfruttamento delle campagne da parte delle città e il ritardo delle prime rispetto alle seconde.
I comunisti rifiutano energicamente questa ideologia e fin dal primo giorno del loro arrivo al potere lottano per eliminare l’arretratezza lasciata dal capitalismo nelle campagne. Col socialismo, le città aiutano le campagne in modo che queste raggiungano sempre più il livello di quelle in tutti i campi.
Pur accrescendo il potere della classe operaia e pur sviluppando l’industria e le città dobbiamo costantemente sviluppare la direzione della classe contadina da parte della classe operaia, l’aiuto dell’industria all’agricoltura e il sostegno delle città alle campagne, per eliminare a poco a poco le differenze tra città e campagna. Solo in questo modo potremo continuare ad esaltare l’attività dei contadini, sviluppare rapidamente l’economia rurale e migliorare la vita dei contadini. Questa darà finalmente un maggiore impulso allo sviluppo dell’industria stessa e di tutta l’economia popolare e affretterà l’edificazione del socialismo e del comunismo.
 
 
c) La direzione e la gestione dell’economia rurale, i legami tra la proprietà di tutto il popolo e quella cooperativa
 
 
Sotto il socialismo la campagna accusa un certo ritardo rispetto alla città non solo in campo tecnico, ideologico e culturale, ma anche, e proprio per questo, circa i rapporti di proprietà e il livello di gestione economica. La differenza fra industria e agricoltura nei rapporti di proprietà è una differenza essenziale che determina le differenze di classe fra la classe operaia e quella contadina. È quindi una differenza molto importante.
È questo il motivo per cui, allo scopo di eliminare le differenze tra la città e la campagna e tra la classe operaia e quella contadina, bisogna eliminare il ritardo tra questa rispetto a quella in tutti i campi e anche nei rapporti di proprietà e a livello di gestione economica. Solo in questo modo è possibile liquidare il ritardo tra la città e la campagna e le differenze tra le due classi.
Per l’eliminazione delle differenze tra industria e agricoltura al livello di gestione economica e nei rapporti di proprietà bisogna promuovere la rivoluzione tecnica, culturale, ideologica nelle campagne e rinforzare in ogni modo il sostegno delle città alle campagne e, su questi presupposti, migliorare la direzione e la gestione dell’economia rurale e portare progressivamente il livello della proprietà cooperativa al livello della proprietà di tutto il popolo. Tutto questo, aggiunto al mantenimento di corrette relazioni tra i due tipi di proprietà, è una delle principali condizioni per accelerare la rivoluzione tecnica, culturale e ideologica nelle campagne e risolvere con successo tutti i problemi dell’instaurazione delle campagne socialiste.
Il miglioramento della direzione e della gestione della economia rurale socialista si orienta verso l’avvicinamento costante dei metodi di gestione e di sfruttamento dell’economia cooperativa agricola ai metodi progrediti della gestione delle imprese industriali.
L’economia cooperativa agricola è una economia di grande portata e presto sarà dotata di una tecnica moderna. Poiché è aumentata la portata dello sfruttamento dell’agricoltura e poiché l’agricoltura si avvicina gradualmente al livello dell’industria nell’attrezzatura tecnica, è necessario avvicinare sempre più i metodi di direzione e gestione dell’economia rurale a quelli delle imprese industriali. Cioè, l’economia cooperativa agricola deve essere diretta e gestita da metodi industriali.
Questo produce il rafforzamento della direzione tecnica della produzione e l’organizzazione e la pianificazione di tutte le attività di gestione di un’impresa. L’agricoltura è in ritardo sull’industria per ciò che riguarda l’attrezzatura tecnica e lo è ancora di più nel campo della direzione tecnica. Benché la cooperativizzazione dell’economia contadina individuale, la gestione e lo sfruttamento dell’economia rurale siano state pianificate e organizzate, l’agricoltura è molto in ritardo sull’industria.
Intensificare la direzione tecnica, pianificare e organizzare meglio tutte le attività di sfruttamento: ecco l’orientamento fondamentale per il miglioramento della gestione e l’utilizzazione dell’economia cooperativa agricola, per cancellare il ritardo dell’agricoltura sull’industria per ciò che riguarda la gestione economica.
La direzione e la gestione dell’economia cooperativa con metodi industriali permetterà di accelerare la rivoluzione tecnica nelle campagne, di sopprimere la dispersione e la mancanza di organizzazione nella gestione dell’agricoltura, di utilizzare razionalmente le terre, le macchine agricole e gli altri mezzi di produzione e la manodopera e di elevare i metodi di produzione nella economia rurale. Questi metodi stimolano fortemente l’aumento della produzione agricola, il consolidamento dell’economia cooperativa e il raggiungimento da parte dei contadini di un più alto livello di vita.
Il problema dello sviluppo della proprietà di tutto il popolo (industria) e della proprietà cooperativa (agricoltura) è uno dei problemi fondamentali della costituzione delle campagne socialiste e della instaurazione socialista nel suo insieme. È una questione di principio che riguarda direttamente la situazione sociale ed economica dei contadini e i rapporti tra la classe operaia e quella contadina.
Il sistema di economia cooperativa, che nell’agricoltura è predominante, è relativo alla natura e al livello delle forze produttive oltre che al livello di sviluppo della coscienza dei contadini sotto il socialismo; inoltre, dando prova della sua immensa superiorità, esso stimola fortemente lo sviluppo delle forze produttive. Per il rapido sviluppo dell’economia rurale socialista, bisogna utilizzare al massimo le possibilità dell’economia cooperativa.
Tutto questo, però, non vuol dire che, sotto il socialismo, il sistema di economia cooperativa agricola resterà immutato. Anche la proprietà cooperativa si sviluppa e si modifica: bisogna svilupparla e perfezionarla sempre più in relazione al rafforzamento della base materiale e tecnica dell’economia rurale e dell’innalzamento del livello culturale e di coscienza ideologica dei contadini.
Nello stesso tempo, devono essere concretamente risolti i problemi concernenti i rapporti tra la proprietà del popolo e la proprietà cooperativa e i legami tra l’industria e l’agricoltura. Quello che è veramente importante è combinare organicamente le due proprietà, nel senso di un rafforzamento dei legami diretti di produzione fra l’industria e l’agricoltura e di un innalzamento costante della funzione preminente della proprietà del popolo intero sulla proprietà cooperativa.
A questo scopo, bisogna rafforzare le imprese dello Stato direttamente al servizio dell’economia rurale: stazioni di macchine agricole, servizi di irrigazione, poderi per la semina e centri di trattamento dei semi, fattorie sperimentali e fattorie d’allevamento di riproduttori, centri veterinari e anti-epizootici e far partecipare attivamente queste imprese alla produzione agricola dell’economia cooperativa. Queste imprese di Stato devono essere consolidate sia sul piano materiale che su quello tecnico ed essere gestite in modo esemplare; il loro ruolo nello sviluppo dell’economia cooperativa deve essere costantemente innalzato. Via via che l’industria si sviluppa, queste imprese di Stato devono estendersi e rafforzarsi continuamente affinché i mezzi materiali e tecnici moderni, che fanno parte della proprietà di tutto il popolo, occupino gradatamente un posto predominante nella produzione agricola.
Solo combinando strettamente la proprietà di tutto il popolo e la proprietà cooperativa è possibile rafforzare l’influenza politica e ideologica della classe operaia sui contadini, introdurre nell’economia rurale le macchine e la tecnica dell’industria, i suoi progrediti metodi di gestione industriale e di produzione e realizzare efficacemente il sostegno della città alle campagne. Solo così è possibile consolidare e sviluppare la proprietà cooperativa, avvicinarla sempre più alla proprietà di tutto il popolo, accelerare e facilitare sempre più il passaggio graduale dalla proprietà cooperativa alla proprietà di tutto il popolo. Questa è la strada che porta all’innalzamento del ruolo dirigente della classe operaia e al consolidamento dell’alleanza degli operai con i contadini e all’accelerazione dell’instaurazione del socialismo e del comunismo.
Un indebolimento del ruolo dirigente della proprietà di tutto il popolo rispetto alla proprietà cooperativa e la separazione delle due proprietà comporterà un indebolimento politico e ideologico della classe operaia rispetto a quella contadina, impedirà di introdurre nell’economia rurale le macchine e la tecnica della industria, i suoi avanzati metodi di gestione industriale e di produzione e bloccherà il sostegno delle città alle campagne. Di questo passo il sistema socialista dell’economia rurale non potrà essere consolidato e sviluppato e il passaggio graduale dalla proprietà cooperativa alla proprietà di tutto il popolo non potrà effettuarsi se non a prezzo di grandi difficoltà. Alla lunga, questa strada porterebbe all’abbassamento del ruolo dirigente della classe operaia, all’indebolimento dell’alleanza della classe operaia con quella dei contadini e alla comparsa di ostacoli all’instaurazione del socialismo e del comunismo.
Al contrario, non bisogna convertire precipitosamente la proprietà cooperativa in proprietà di tutto il popolo, senza tenere conto delle reali condizioni e possibilità. Se si effettuerà questa trasformazione in condizioni in cui i fondamenti materiali e tecnici dell’economia rurale sono deboli, ove esistono grandi differenze tra lavoro industriale e lavoro agricolo e ove i contadini sono arretrati rispetto agli operai quanto al livello di coscienza ideologica e culturale, si otterrà come risultato un ritardo nello sviluppo socialista della campagna e nell’edificazione del socialismo nel suo insieme.
Pur alzando costantemente il ruolo della proprietà di tutto il popolo rispetto a quella cooperativa, dobbiamo combinare organicamente le due proprietà in modo da consolidare e sviluppare il sistema socialista dell’economia rurale e avvicinare sempre più i due tipi di proprietà l’una all’altra, allo scopo di convertire progressivamente la proprietà cooperativa in proprietà di tutto il popolo, dopo aver creato le condizioni favorevoli a tale trasformazione.
 
 
2. I compiti fondamentali dell’edificazione socialista delle campagne
 
Nella soluzione della questione rurale, il nostro Partito ha aderito in modo sempre più deciso ai principi del marxismo-leninismo e li ha applicati in modo efficace alla realtà del nostro paese. Via via che la cooperativizzazione agricola si realizzava, abbiamo dato un forte impulso alla rivoluzione tecnica, culturale e ideologica e abbiamo intensificato il sostegno alle campagne e migliorato la direzione e l’amministrazione dell’economia rurale. Sono già stati registrati, quindi, grandi successi nell’instaurazione delle campagne socialiste.
Nel nostro paese la produzione agricola è cresciuta in modo costante e rapido. I nostri poderi cooperativi sono stati consolidati sia politicamente che economicamente. Il livello materiale e culturale dei contadini si è elevato rapidamente e il loro entusiasmo politico e il loro zelo nel lavoro aumentano sempre più. L’aspetto della campagna è cambiato e le differenze tra città e campagna diminuiscono progressivamente.
L’esperienza testimonia eloquentemente la superiorità del nostro sistema socialista nell’economia rurale e quanto sia giusta la politica rurale del nostro Partito.
Oggi, siamo di fronte a un immenso conflitto; sviluppare l’economia rurale per portarla a un livello più elevato e per edificare sempre meglio la campagna socialista.
Dobbiamo continuare ad applicare a fondo la politica rurale del Partito e consolidare e sviluppare i successi già ottenuti nelle campagne, far valere pienamente la superiorità del sistema socialista e accelerare sempre più la costituzione delle campagne socialiste e del socialismo in generale.
 
 
a) La rivoluzione tecnica nelle campagne
 
La rivoluzione tecnica nelle campagne è un importante compito per dotare l’economia rurale di macchine e di tecniche moderne e introdurre su larga scala i risultati dell’agronomia, al fine di sviluppare le forze produttive agricole e portarle a un livello superiore, di arricchire la vita dei contadini e di liberare questi dai lavori pesanti.
Nel realizzare la cooperativizzazione delle campagne, il nostro Partito non ha tardato ad occuparsi della rivoluzione tecnica nelle campagne. Come tappe essenziali della rivoluzione abbiamo designato l’irrigazione, la meccanizzazione, l’elettrificazione e il progresso della chimica e abbiamo concentrato i nostri sforzi nell’attuazione di questo programma.
L’irrigazione occupa un posto molto importante nella rivoluzione tecnica nelle campagne. A differenza dell’industria, l’agricoltura dipende in grande misura dalle condizioni naturali e geografiche, in particolare climatiche. È dovere dei comunisti impostare una produzione che non sia condizionata alla variazione del clima o da altri fattori casuali e garantire al popolo condizioni di vita stabili, dominando e trasformando la natura. L’introduzione dell’irrigazione è una garanzia contro gli infortuni che potrebbero derivare dalle inondazioni e dalla siccità, per fare raccolti abbondanti e stabili nell’agricoltura e per assicurare l’accrescimento costante della produzione agricola.
L’irrigazione è inoltre molto importante per l’economia naturale del nostro paese (essenzialmente a base di riso) che subisce ogni anno dei danni considerevoli a causa delle inondazioni e della siccità.
Il nostro Partito ha dedicato i suoi sforzi all’irrigazione fin dai tempi della Liberazione e, con la cooperativizzazione agricola, ha intrapreso lavoro di irrigazione e di sistemazione delle montagne e dei corsi d’acqua con la collaborazione dello Stato e del popolo. Abbiamo già provveduto all’essenziale e posto le basi per una produzione agricola che ignora cosa sia un cattivo raccolto.
Un altro compito consiste nel consolidare ed estendere i successi già registrati nell’irrigazione, in modo che siano sempre assicurati raccolti abbondanti, nonostante le inondazioni e la siccità, per quanto rovinose esse siano. A questo scopo, prima di tutto bisogna aumentare, nel giro di due o tre anni, la superficie delle risaie a 7000.000 chŏngbo per accrescere la produzione del riso e il raccolto globale dei cereali.
I lavori intrapresi devono essere portati a termine al più presto e molti altri devono essere iniziati. Le installazioni di irrigazione già funzionanti devono essere rafforzate per essere più efficaci. I lavori di sistemazione delle montagne e dei corsi d’acqua, in particolare la regolarizzazione dei piccoli e medi corsi d’acqua, devono sempre essere effettuati vigorosamente.
Al fine di aumentare le possibilità di produzione del lavoro agricolo e di facilitare il lavoro ai contadini, bisogna realizzare la meccanizzazione.
Liberare dai lavori pesanti i contadini che da millenni si affaticano con una attrezzatura aratoria primitiva è un glorioso compito storico che spetta a noi comunisti. Attraverso il progresso della meccanizzazione dell’economia rurale, bisogna accrescere rapidamente la produttività del lavoro agricolo, alleggerire nello stesso tempo i contadini dai loro duri lavori e permettere loro di avere tempo sufficiente non solo per il riposo ma anche per lo studio e la vita culturale.
Oggi il nostro paese è nella fase di realizzazione della meccanizzazione generale dell’agricoltura. Il nostro compito consiste nel meccanizzare tutti i lavori agricoli, dall’aratura, alla raccolta, alla trebbiatura e nell’effettuare una meccanizzazione generale dell’economia rurale. Gli sforzi devono essere prima di tutto rivolti alla meccanizzazione dei lavori più duri e che richiedono notevole manodopera, come l’aratura, la sarchiatura e i trasporti. Questo problema va risolto entro i prossimi anni.
Per la meccanizzazione dell’economia rurale il numero dei trattori deve essere portato a 70.000/80.000 (calcolati in unità di 15 cv), quello dei camion a 30.000/35.000 e il potenziale di altre macchine agricole deve essere moltiplicato in modo decisivo.
L’economia rurale del nostro paese ha una serie di caratteristiche specifiche sia nelle condizioni naturali e geografiche che nella struttura delle piantagioni agricole e nel sistema di coltura e di seminagione. Devono essere inventate e fabbricate in grandi serie macchine agricole adatte alle caratteristiche specifiche della nostra agricoltura. Nello stesso tempo le terre devono essere assestate e il sistema di coltura e di seminagione migliorato al fine di creare le condizioni favorevoli alla meccanizzazione.
L’elettrificazione gioca un ruolo importante nella rivoluzione tecnica e nella rivoluzione culturale delle campagne. Senza l’elettrificazione delle campagne, è impossibile realizzare con successo la meccanizzazione e l’irrigazione e ottenere l’instaurazione di una campagna moderna.
Nel nostro paese, già il 93,3% di tutti i comuni rurali e il 71% del totale delle case contadine beneficiano dell’elettricità.
La linea del nostro Partito per quanto riguarda l’elettrificazione del paese consiste nello sviluppare parallelamente la costruzione di grandi centrali idroelettriche e termiche e nel costruire contemporaneamente un gran numero di piccole medie centrali in tutte le regioni del paese.
La linea del Partito per l’elettrificazione deve essere costantemente tradotta in pratica in modo che tutti i villaggi e tutte le case contadine abbiano la corrente nei prossimi anni. L’energia elettrica deve essere utilizzata efficacemente nell’economia rurale e tutti i lavori sedentari come la trebbiatura, il rifornimento d’acqua, la macinatura e la tritatura del foraggio devono essere fatti elettricamente. Bisogna badare che ogni casa contadina si possa ascoltare la radio o la registrazione delle emissioni radiofoniche e fare un largo uso di apparecchiature elettriche varie.
Il progresso della chimica è un mezzo importante per accrescere il raccolto per unità di superficie. Esso, applicato all’economia rurale, permette di migliorare i terreni, di aumentare la loro fertilità, di promuovere la crescita e la fruttificazione delle piante agricole e di eliminare le malattie, gli insetti nocivi e le erbe cattive.
In seguito al rapido sviluppo dell’industria chimica nel nostro paese, la quantità di concimi sparsi su ogni chŏngbo di terra ha raggiunto i 300 kg nel 1963 e la composizione delle varietà di concimi si è migliorata ulteriormente. La quantità dei prodotti chimici agricoli forniti alle campagne è anch’essa aumentata in modo considerevole.
Ciò che più importa nello sviluppo dell’industria chimica è assicurare una sufficiente varietà di concimi adatti ai terreni e alle piantagioni agricole del nostro paese e aumentare decisivamente la fornitura di diversi insetticidi ed erbicidi.
La quantità di concimi chimici sparsi su ogni chŏngbo di terra deve raggiungere nei prossimi anni i 500 kg e in seguito più di una tonnellata. È necessario stabilire un sistema scientifico di concimazione al fine di usare il più efficacemente possibile i concimi chimici.
L’irrigazione, la meccanizzazione, l’elettrificazione e il progresso della chimica sono le componenti fondamentali della rivoluzione tecnica nelle campagne. È impossibile ottenere un buon raccolto se si trascura l’irrigazione e la concimazione chimica badando soltanto alla meccanizzazione e all’elettrificazione. Per contro, se gli sforzi sono rivolti solo alle prime due, senza realizzare la meccanizzazione e l’elettrificazione, non è possibile aumentare la produttività del lavoro e alleggerire i contadini dai lavori pesanti.
Ci potrà essere un ordine di priorità in funzione dello sviluppo dell’industria e delle condizioni concrete delle campagne, ma bisogna senz’altro portare a termine le quattro operazioni fondamentali della rivoluzione tecnica delle campagne, per impiantare una base materiale e tecnica veramente solida dell’economia rurale socialista.
Pur effettuando l’irrigazione, la meccanizzazione, l’elettrificazione e la concimazione chimica dobbiamo introdurre su larga scala le conquiste dell’agronomia e le tecniche agricole avanzate e sviluppare sempre più i metodi di coltura intensiva.
La coltura intensiva nell’economia rurale è la linea fondamentale scelta dal nostro Partito per il lavoro agricolo; essa, basata sulla scienza e sulla tecnica moderna, è il metodo di coltura più progredito e costituisce per l’agricoltura la garanzia di un alto rendimento.
Bisogna aumentare notevolmente il raccolto per unità di superficie delle piantagioni agricole, mettendo a profitto e sviluppando sempre più le ricche esperienze che abbiamo acquisito con la coltura intensiva. Le terre devono essere sistemate, il suolo migliorato, il sistema di due raccolti annuali, là dove è possibile, deve essere introdotto, la coltura mista applicata su larga scala. I semi devono essere migliorati mediante l’intensificazione della coltura dei semi stessi; i concimi devono essere prodotti in quantità maggiore, tutti i lavori di aratura devono essere eseguiti a tempo debito e nel modo migliore; le risaie e i campi devono essere molto curati.
La produzione agricola deve aumentare sempre più sulle basi della rivoluzione tecnica delle campagne.
Ciò che più conta nella produzione agricola è la produzione dei cereali. Solo risolvendo il problema dei cereali si può rifornire di abbondanti viveri la popolazione e sviluppare rapidamente le altre branche dell’economia rurale. Concentrando gli sforzi sulla produzione dei cereali, siamo arrivati ad essere già autosufficienti quanto a viveri.
La cosa più immediata da fare è aumentare la produzione di riso e accrescere in modo sensibile la produzione globale dei cereali per permettere a tutto il popolo di nutrirsi di riso e porre solide basi per l’ulteriore sviluppo delle altre branche dell’economia rurale, tra cui quella dell’allevamento.
Dobbiamo sviluppare rapidamente tutte le branche dell’economia rurale, ivi compresa la coltura delle piante industriali, l’allevamento, la frutticoltura e la sericoltura, pur badando essenzialmente alla produzione di cereali.
Compiendo la rivoluzione tecnica nelle campagne, porteremo le forze produttive dell’agricoltura a un livello elevato, trasformeremo la nostra campagna socialista in solida garanzia di viveri e di materie prime e renderemo la vita dei nostri contadini ricca e felice. Facendo progredire in modo vigoroso la rivoluzione tecnica nelle campagne faciliteremo il lavoro dei contadini ed elimineremo gradatamente le differenze tra lavoro industriale e lavoro agricolo.
 
 
b) La rivoluzione culturale nelle campagne
 
La rivoluzione culturale nelle campagne è una tappa molto importante per elevare il livello tecnico e culturale dei contadini, formare i quadri tecnici rurali, trasformare la campagna in quel che ha di più arretrato e rendere la vita moderna e igienica.
Essenziale, nella rivoluzione culturale delle campagne, è migliorare il livello di conoscenze generali e il livello tecnico dei contadini. Senza questo la rivoluzione tecnica nelle campagne è impossibile e l’educazione ideologica dei contadini non può avere successo.
Nel nostro paese il sistema di insegnamento primario obbligatorio è in vigore dal 1956 e il sistema di insegnamento secondario obbligatorio dal 1958. Ne consegue che non solo nelle città, ma anche nelle campagne la nuova generazione può acquisire delle nozioni generali in sette anni di scuola.
Il problema consiste ora nel dare una educazione tecnica a tutta la giovane generazione. Tale questione deve essere completamente risolta nel prossimo futuro con la messa in vigore dell’insegnamento tecnico obbligatorio da 9 a 10 anni.
L’istruzione degli adulti deve essere costantemente e vigorosamente sviluppata nelle campagne, in modo che tutti i contadini possano acquisire almeno le nozioni generali di un diplomato di scuola secondaria del primo ciclo e possedere le nozioni tecniche necessarie all’agricoltura.
Il rapido sviluppo dell’economia rurale basata sulle macchine e sulle tecniche moderne esige dei quadri rurali sempre più numerosi.
Bisogna fare in modo che, da qui a qualche anno, siano pronti almeno cinque ingegneri per podere e due ingegneri per équipe di lavoro. A questo scopo bisogna formare presso i giovani rurali un gran numero di tecnici e specialisti nelle varie branche dell’agricoltura, per mezzo di scuole tecniche superiori. Le file dei quadri tecnici devono essere rapidamente ingrandite e la loro qualità costantemente migliorata.
Uno dei compiti della rivoluzione culturale è sviluppare il lavoro sanitario nelle campagne e migliorare le condizioni per una vita culturale dei contadini.
Un grande cambiamento c’è stato nella vita culturale dei nostri contadini dopo la realizzazione della cooperativizzazione agricola. Sono state installate in ciascuna comune rurale delle cliniche e il sistema del trattamento medico gratuito è in vigore sia per i contadini che per gli operai e gli impiegati. Parecchie endemie ed epidemie sono state debellate nelle campagne. In tutti i comuni è stato costruito un gran numero di case moderne per abitazioni, scuole e servizi pubblici. Vengono diffuse varie pubblicazioni e i contadini partecipano attivamente alla vita culturale e artistica di massa. Le nostre campagne, prima perennemente arretrate, si trasformano oggi in campagne nuove, vive pulite dove è bello vivere.
Al fine di realizzare una campagna socialista moderna, è necessario portare avanti una lotta ancora più tenace.
Nelle campagne le cliniche devono essere ingrandite e perfezionate e il servizio medico per i contadini migliorato.
Bisogna inoltre migliorare il lavoro delle contadine e dar loro la possibilità di partecipare al lavoro sociale; assicurare loro la paga durante il periodo della maternità, sia prima che dopo il parto. Gli asili e i giardini d’infanzia già costruiti devono essere meglio attrezzati e amministrati in modo che le donne possano occuparsi della produzione senza preoccupazioni e che i loro figli siano ben curati.
Bisogna dare grande impulso alla costruzione di abitazioni nelle campagne in modo che tutti i contadini possano vivere in case moderne, belle, confortevoli e comode. I villaggi devono essere dotati di istruzioni culturali e di servizi pubblici per offrire maggiore comodità alla vita del contadino.
Più giornali, più riviste, più libri devono essere inviati nelle campagne, devono essere costruiti dei club culturali in tutte le comuni rurali e devono essere sviluppate al massimo le attività culturali dei contadini.
Nelle campagne bisogna eliminare tutti i metodi e gli usi arretrati ed introdurre un sistema di vita più preciso e ad un alto livello culturale.
Dobbiamo gradatamente eliminare le differenze tra operai e contadini per ciò che riguarda il livello tecnico e culturale, realizzando a fondo la rivoluzione culturale nelle campagne, portando il livello culturale e tecnico di tutti i lavoratori a quello degli ingegneri e periti. Dobbiamo ridurre sempre più le differenze fra la città e la campagna per ciò che riguarda l’educazione, la salute pubblica, il modo di vivere, le costruzioni destinate alla cultura e ai servizi pubblici e tutte le altre condizioni di vita culturale in genere.
 
 
c) La rivoluzione ideologica nelle campagne
 
Fare la rivoluzione ideologica nelle campagne significa eliminare i residui delle vecchie idee dei contadini e sostituirle con le idee progressiste della classe operaia, le idee comuniste.
Fin dall’inizio della cooperativizzazione agricola, il nostro Partito si è preoccupato di diffondere l’educazione comunista, il cui contenuto essenziale è la lotta di classe, presso i contadini. Ne consegue che la coscienza ideologica dei contadini è molto migliorata.
Oggi i nostri contadini sono saldamente legati al Partito del Lavoro e lottano con tutte le loro energie e il loro talento per applicare a fondo la politica del Partito. Essi stimano moltissimo le conquiste socialiste e si sono proposti di difenderle, consolidarle e svilupparle. I punti salienti della morale comunista consistenti nel collaborare, nell’incoraggiarsi, nell’amare la collettività e nel curare gli interessi comuni si manifestano sempre più frequentemente presso i contadini. L’entusiasmo al lavoro e lo spirito attivo dei contadini crescono sempre di più. Il movimento delle équipes di lavoro, che costituisce una grande scuola di comunismo, si estende e si sviluppa sempre più nelle campagne.
Tutti questi fatti dimostrano che nelle nostre campagne la rivoluzione ideologica penetra profondamente nelle masse contadine e che attraverso questa rivoluzione i contadini sono completamente trasformati. È questa una prova di tutte le nostre vittorie e di tutte le nostre realizzazioni nelle campagne.
Nel lavoro rurale bisogna dare la priorità alla rivoluzione ideologica ed effettuare ancora più energicamente l’educazione comunista dei contadini.
Questa consiste essenzialmente nell’educazione di classe. Bisogna convincere i contadini ad odiare l’imperialismo e le classi dei proprietari fondiari e dei capitalisti, bisogna educarli perché lottino per la difesa e lo sviluppo del sistema socialista e contro il sistema di sfruttamento. Bisogna imprimere nei contadini l’instancabile spirito rivoluzionario della classe operaia, dell’ardente patriottismo (che consiste nell’amare il proprio paese natale, la nostra patria socialista) e delle idee dell’internazionalismo proletario.
Uno dei problemi più importanti dell’educazione comunista dei contadini è quello di sradicare l’egoismo individuale e le tendenze dei piccoli proprietari (idee che persistono ancora) e indirizzarli verso il collettivismo. L’egoismo ancora sussistente presso i contadini è un’idea molto radicata, che si è trasmessa di generazione in generazione attraverso i secoli. Bisogna lottare tenacemente per coltivare presso i contadini lo spirito di opposizione all’egoismo e l’amore verso i beni comunitari, la collettività e l’organizzazione. Bisogna vegliare perché tutti i contadini lavorino, apprendano e vivano nell’ideologia del collettivismo comunista «Uno per tutti, tutti per uno».
È soprattutto importante ispirare nei contadini l’amore per il lavoro e la considerazione di esso come di una cosa onorevole, da una parte; e dall’altra parte fare in modo che i contadini considerino un disonore vivere nell’ozio e detestino questo comportamento come ideologia della classe sfruttatrice. Tutti i contadini devono dar prova di entusiasmo cosciente e di zelo nel lavoro e partecipare più sinceramente ai lavori comuni nell’interesse della collettività e della società.
Bisogna che i contadini si oppongano a tutto ciò che è vecchio e aspirino invece alle novità, all’avvenire; bisogna armarli dell’ottimismo rivoluzionario. Bisogna combattere contro il loro spirito di clan e il nepotismo, contro la passività e il conservatorismo. I nostri contadini devono aspirare, pieni di speranza, a un avvenire più splendente con la ferma convinzione della vittoria.
La loro educazione comunista deve essere necessariamente legata a quella sulla politica del Partito e sulle tradizioni rivoluzionarie.
Col socialismo, il metodo di educazione delle masse consiste nel portare loro degli esempi positivi. La nostra esperienza ha dimostrato che questo è il metodo più efficace. Per mezzo di esso bisogna trasformare i contadini in uomini nuovi, rendendo popolari alcuni esempi positivi e usando assistenza sincera e persuasione paziente.
L’educazione comunista dei lavoratori deve essere portata avanti attraverso le loro attività pratiche e i loro lavori collettivi, prendendo come base il luogo di produzione. Estendendo e approfondendo sempre più il movimento delle équipes di lavoro Chollima nelle campagne bisogna sviluppare maggiormente il movimento di innovazione collettiva dei contadini nella produzione e forgiare questi ultimi con l’ideologia comunista.
Alzando costantemente il livello di coscienza ideologica dei contadini faremo pienamente valere la superiorità del sistema socialista nell’economia rurale e svilupperemo più rapidamente la produzione e la tecnica agricola così come la cultura nelle campagne. Effettueremo sempre più vigorosamente la rivoluzione ideologica nelle campagne in modo che i contadini posseggano le idee della classe operaia e spariscano le differenze fra operai e contadini per quel che concerne il livello di coscienza ideologica.
 
 
d) Il sostegno alle campagne
 
La direzione e l’aiuto della classe operaia verso i contadini e il sostegno delle città alle campagne costituiscono una delle condizioni fondamentali per rinforzare l’alleanza degli operai e dei contadini e assicurare lo sviluppo equilibrato dell’industria e dell’agricoltura, per consolidare tanto le città quanto i centri operai socialisti e per eliminare gradatamente le differenze tra città e campagna.
Il nostro Partito ha accordato il suo sostegno attivo alle campagne dopo la riforma agraria (realizzata dopo la Liberazione) e in particolare dopo la cooperativizzazione agricola ha decisamente rinforzato il sostegno alle campagne in tutte le sfere.
La cooperativizzazione socialista dell’economia contadina individuale nel nostro paese è stata realizzata con successo sotto la direzione del Partito e della classe operaia e con il potente sostegno dell’industria dello Stato socialista. Le nostre cooperative agricole si sono subito consolidate politicamente ed economicamente grazie alla giusta guida del Partito e all’immenso aiuto materiale e tecnico dello Stato, al sostegno di tutto il popolo e alla lotta costante dei contadini delle cooperative che, da tutto questo, sono stati incoraggiati.
Mentre intensificava costantemente la direzione politica nelle campagne, il nostro Partito ha fatto ogni sforzo per dare un aiuto materiale, tecnico e finanziario alle campagne.
Questo aiuto va aumentando sempre più. In cinque anni, dal 1959 al 1963, del totale degli investimenti dello Stato fatti nell’economia popolare per l’impianto di base, il 15,8% è stato devoluto allo sviluppo dell’economia rurale e alla crescita culturale delle campagne. Lo Stato ha prestato molti fondi alle cooperative agricole e le ha anche per lo più dispensate alla restituzione. Grazie a questi investimenti che lo Stato ha fatto per la costruzione di base e grazie all’aiuto finanziario da esso accordato, sono stati effettuati grandi lavori di irrigazione e di sistemazione dei corsi d’acqua e delle montagne, sono state accelerate la meccanizzazione, l’elettrificazione e la concimazione chimica nell’economia rurale ed è stata largamente realizzata la crescita culturale nelle campagne.
Ogni anno la nostra industria ha prodotto e fornito alle campagne sempre più macchine agricole, concimi chimici e altri prodotti chimici agricoli, materiali da costruzione e beni di consumo vari. Abbiamo anche accordato alle campagne un enorme aiuto di manodopera.
Lo Stato ha preso anche molti provvedimenti per accrescere i redditi dei contadini e migliorare la loro vita: riduzione o dispensa dell’imposta agricola in natura, aumento dei prezzi d’acquisto delle piante industriali, diminuzione dei tassi d’affitto per i lavori effettuati con macchine agricole e per le acque di irrigazione e dei prezzi dell’attrezzatura agricola, fornitura gratuita di vestiti ai bambini della campagna, eccetera.
Un tale aiuto dato alle campagne ha giocato un ruolo decisivo nel rapido sviluppo dell’economia rurale, nel consolidamento dei poderi cooperativi e nell’innalzamento continuo del livello di vita materiale e culturale dei contadini.
Oggi i compiti che si presentano all’economia rurale e gli interessi dell’edificazione socialista nel loro insieme esigono il rafforzamento continuo del sostegno alle campagne. Con l’industria socialista già posta su basi solide, è divenuto perfettamente possibile accordare un aiuto ancora più importante alle campagne ed è ciò che dobbiamo fare.
Bisogna accrescere gli investimenti dello Stato nelle campagne e incrementare l’aiuto materiale e tecnico a queste. Le branche industriali che servono l’economia rurale devono essere sviluppate più rapidamente in modo da fornire più macchine agricole alle campagne, più concimi chimici, più materiali da costruzione, eccetera. Un numero maggiore di tecnici e specialisti delle varie branche deve essere formato a spese dello Stato e mandato nelle campagne.
Nel nostro paese l’agricoltura è diventata intensiva e la meccanizzazione dell’economia rurale ha bisogno di molto tempo per essere effettuata. La manodopera dei nostri campi è costituita essenzialmente da vecchi e donne; questi devono essere sostituiti da giovani e da adulti e l’aiuto sociale di manodopera deve essere pianificato meglio e più efficientemente.
Bisogna migliorare il più possibile la vita dei contadini. Il loro fardello deve essere sistematicamente alleggerito e il loro reddito accresciuto. Ai contadini bisogna fornire una maggiore varietà di merci industriali e alle campagne deve essere accordato un aiuto per l’educazione, la cultura e la salute pubblica.
Le nostre posizioni rurali devono essere sempre più consolidate dal punto di vista politico, ideologico e di classe, inviando nelle campagne un maggior numero di operai e di soldati smobilitati, facendovi stabilire le famiglie di vittime della rivoluzione e le famiglie di persone uccise dal nemico, migliorando sempre più le condizioni dei vari nuclei.
Tutte le organizzazioni del Partito, tutti gli organi dello Stato, le organizzazioni di massa e i loro funzionari devono interessarsi profondamente al lavoro rurale e dare un aiuto maggiore alle campagne.
Aiutando più energicamente le campagne in tutti i settori, politico, economico, culturale, miglioreremo il ruolo dirigente della classe operaia, rinforzeremo sempre più l’alleanza degli operai e dei contadini, assicureremo lo sviluppo equilibrato dell’industria e dell’agricoltura, dell’economia popolare nel suo insieme, consolideremo nello stesso tempo le città socialiste e le campagne socialiste e le renderemo più prospere. Aumenteremo sempre più il sostegno alle campagne in modo che il lavoro delle cooperative agricole sia sistematicamente alleggerito e che in futuro i contadini si vedano garantire dallo Stato e da tutta la società le condizioni di produzione e di vita degli operai.
 
 
e) La direzione da parte dello Stato delle cooperative agricole
 
Il sistema e i metodi di direzione dello Stato nell’economia cooperativa dell’agricoltura sono di una importanza decisiva nel miglioramento dell’amministrazione e dello sfruttamento dell’economia cooperativa e nel rafforzamento dei legami fra proprietà del popolo intero e proprietà cooperativa.
Fin dai primi tempi della cooperativizzazione agricola, il nostro Partito ha prestato una profonda attenzione al miglioramento e al rafforzamento della direzione dello Stato in tali cooperative e ha riformato opportunamente il sistema e i metodi di direzione tenendo conto del mutamento di condizioni e circostanze.
Con la diffusione dello spirito e del metodo di Chongsan-ri – che consistono nella linea di lavoro rivoluzionario tradizionale nel nostro Partito e nell’applicazione alla realtà dell’edificazione socialista della linea di massa del Partito stesso – si è prodotto un cambiamento del lavoro di tutti i nostri organi del Partito e dello Stato e il lavoro di direzione nelle campagne è stato riorganizzato conformemente alle nuove circostanze intervenute nelle campagne cooperativizzate. In particolare, nella diffusione del metodo di Chongsan-ri, il Partito ha incitato i funzionari di guida diretta delle cooperative agricole, a recarsi sui luoghi di produzione per rinforzare e organizzare direttamente tutto il lavoro delle cooperative e dare a queste un aiuto concreto. Tutto questo ha giocato un grande ruolo nel rafforzamento dello Stato nelle cooperative agricole.
Tuttavia la rapida evoluzione della realtà nelle campagne ha generato l’esigenza di un nuovo e più alto livello di direzione nell’economia rurale. La cooperative agricole si sono estese, la tecnica agricola si è ulteriormente sviluppata, l’aiuto materiale e tecnico dello Stato alle campagne è notevolmente aumentato. Il livello tecnico, culturale e di coscienza ideologica dei contadini si è elevato; il lavoro rurale si è intensificato ed è diventato molto più complesso e l’economia rurale ha affrontato compiti sempre più impegnativi. I comitati popolari delle circoscrizioni, in quanto organi amministrativi, non erano in grado di dirigere l’economia rurale in maniera soddisfacente.
Così il nostro Partito ha organizzato, all’inizio del 1962, i comitati di direzione delle cooperative agricole di circoscrizione e i comitati di economia rurale delle province, organizzando contemporaneamente il Ministero dell’Agricoltura in Comitato agricolo. Stabilire tali comitati di direzione rientrava nella riorganizzazione radicale del sistema di direzione dell’agricoltura, relativamente alle mutate condizioni delle campagne ed era la misura più appropriata per soddisfare le esigenze emerse dallo sviluppo dell’economia rurale, l’unico modo che legasse i principi del marxismo-leninismo alla realtà del nostro paese.
I comitati di direzione delle cooperative agricole di circoscrizione hanno un ruolo molto importante nel sistema di direzione dell’agricoltura stabilito nel nostro paese.
Essi effettuano un controllo unificato sui tecnici agricoli e sulle imprese dello Stato al servizio dell’economia rurale, come le stazioni di macchine agricole, le officine di attrezzatura agricola e i servizi di irrigazione, organizzano e guidano sul posto l’amministrazione delle cooperative.
I comitati di direzione sono degli organi specializzati nella direzione dell’agricoltura, che unificano le funzioni di guida diretta delle cooperative agricole e le funzioni di realizzazione diretta dell’aiuto materiale e tecnico dello Stato all’economia cooperativa. I comitati di direzione hanno una grande importanza; sono in grado di dirigere in modo più efficace l’economia rurale e precisamente di intensificare la produzione tecnica nella direzione agricola, non con metodi sorpassati ma con metodi industriali. In seguito all’organizzazione dei comitati di direzione non solo sono migliorate le amministrazioni e l’utilizzazione di ciascuna cooperativa, ma si sono anche rafforzati i legami fra le varie cooperative nelle circoscrizioni. I comitati di direzione legano organicamente la proprietà di tutto il popolo alla proprietà cooperativa e rafforzano i legami di produzione tra l’agricoltura e l’industria. Con l’organizzazione di questi comitati, la proprietà di tutto il popolo ha potuto essere accolta in seno alla proprietà cooperativa in modo più vasto e più profondo e l’influenza della classe operaia su quella contadina si è maggiormente rafforzata in tutti i campi della tecnica, della cultura e dell’ideologia. Il fatto di stabilire dei comitati di direzione ha permesso alle cooperative agricole di utilizzare più efficacemente questo aiuto. Tutto questo migliora il ruolo dirigente della classe operaia, rafforza l’alleanza di questa con la classe contadina ed eleva il ruolo dirigente della proprietà di tutto il popolo avvicinandola sempre più a quella cooperativa. Il nostro compito è dirigere abilmente l’economia rurale e accordare un aiuto più efficace alla cooperativa agricola, appoggiandoci sulla superiorità dei comitati di direzione.
È molto importante migliorare in modo decisivo i metodi di lavoro dei funzionari dei comitati di direzione. Questi, abbandonati i vecchi sistemi, devono dirigere, senza errore, le cooperative agricole con sistemi industriali, conformemente alla missione intrinseca dei comitati di gestione. Devono concretamente organizzare e aiutare tutte le attività di gestione, dell’elaborazione dei piani all’organizzazione della produzione, l’utilizzazione delle terre, delle macchine agricole e delle installazioni di irrigazione, lo sviluppo della tecnica, la fornitura di materiali, la ripartizione e l’organizzazione della manodopera, la distribuzione dei prodotti, l’amministrazione finanziaria, eccetera.
Quello che più conta nella direzione con metodi industriali è la direzione tecnica della produzione. La produzione agricola, come quella industriale, è un processo tecnico. Il ruolo della tecnica accresce sempre più nell’economia rurale e il processo di produzione diviene più complesso sul piano tecnico. Lo sfruttamento agricolo è ormai impossibile senza la tecnica e ignorando la tecnica non si può dirigere l’agricoltura. I comitati di direzione devono migliorare il livello tecnico dei funzionari e mobilitare i tecnici per rafforzare decisivamente la direzione tecnica dell’economia rurale e accelerare sempre più la rivoluzione tecnica nelle campagne.
Ciò che è essenziale in tutto questo è il lavoro per l’uomo. La produzione è la lotta per la conquista della natura e gli artefici di questa lotta sono gli uomini; nell’agricoltura sono i contadini. Senza mobilitare la forza creatrice e il talento dei contadini, l’economia rurale non può svilupparsi. Senza lavorare con i contadini, non si può comprendere a sufficienza la realtà della campagna né dirigere correttamente l’economia rurale. Basandosi fermamente sul metodo di Chongsan-ri, i funzionari dei comitati di direzione devono portarsi sempre sui luoghi di produzione, dare la precedenza al lavoro per l’uomo, comprendere profondamente le condizioni reali e su questa base assicurare in modo soddisfacente la direzione delle cooperative agricole con metodi industriali.
I comitati di direzione devono prestare profonda attenzione alla efficace realizzazione dell’aiuto materiale e tecnico dello Stato all’economia rurale. Tutti i mezzi materiali e tecnici dello Stato al servizio della produzione agricola sono posti sotto il controllo diretto dei comitati di direzione o sono introdotti nelle campagne per mezzo di questi comitati. La realizzazione, efficace o no, dell’aiuto materiale e tecnico dello Stato all’economia rurale, dipende dalle attività dei comitati di direzione.
Questi devono cogliere concretamente e sinteticamente la situazione reale dell’economia rurale nelle loro circoscrizioni e utilizzare razionalmente e conformemente a questa situazione l’attrezzatura e i materiali, come le installazioni di irrigazione, le macchine agricole, i concimi chimici. I comitati di direzione dovono esercitare un controllo unificato sulle imprese di Stato e amministrare correttamente i mezzi tecnici e i materiali dello Stato che sono di loro competenza, in modo che servano meglio l’economia rurale e portino un maggiore aiuto alle cooperative agricole. Così, i comitati di direzione devono trasformare tutte le cooperative delle loro circoscrizioni in industrie socialiste sviluppate sotto ogni aspetto, fidate e redditizie e dotate di solide basi materiali e e tecniche.
Contemporaneamente ai comitati di direzione delle cooperative di circoscrizione, si deve migliorare il ruolo e le funzioni dei comitati di economia rurale delle province e il Comitato agricolo centrale.
I comitati di economia rurale delle province devono dirigere lo sviluppo generale dell’economia rurale delle proprie province e nello stesso tempo guidare e aiutare direttamente i comitati di direzione delle cooperative agricole di circoscrizione, le cooperative di Stato e i centri di allevamento statali. In particolare, devono garantire alle loro circoscrizioni una quantità sufficiente di materiali necessari all’agricoltura, come macchine agricole, concimi, prodotti chimici agricoli; devono prestare profonda attenzione alla direzione tecnica (ripartizione delle colture, selezione dei semi, realizzazione di un sistema di concimazione, eccetera). Il Comitato agricolo centrale, nel dirigere l’economia rurale in generale, deve studiare soprattutto la tendenza dello sviluppo della tecnica agricola e le questione relative allo sviluppo dell’economia rurale a lunga scadenza. Il comitato agricolo centrale deve organizzare e dirigere direttamente le ricerche scientifiche, la formazione dei quadri in campo agricolo e la trasformazione globale della natura e vegliare a che tutti questi valori siano effettuati col massimo successo.
Il nostro sistema nazionale di direzione dell’economia rurale è un sistema superiore che avvicina maggiormente la gestione e l’utilizzazione dell’agricoltura al livello avanzato della gestione industriale, lega organicamente la proprietà di tutto il popolo a quella cooperativa e combina egregiamente la soluzione dei problemi immediati con quella dei problemi a lunga scadenza riguardanti lo sviluppo dell’economia rurale. Lo sviluppo dell’economia rurale socialista del nostro paese sarà straordinariamente accelerato se tutti i nostri organi di direzione dell’agricoltura, in particolare i comitati di direzione dei poderi cooperativi di circoscrizione, esercitano responsabilmente le loro funzioni.
 
 
3. Ruolo e compiti delle circoscrizioni nell’edificazione socialista delle campagne
 
Nell’edificazione socialista il lavoro rurale è uno dei più complicati e difficili a causa del ritardo tecnico culturale e ideologico delle campagne, della varietà dei contadini, dei limiti naturali e stagionali dell’economia rurale, eccetera particolarmente a causa della dispersione degli agglomerati rurali.
Oggetto del lavoro rurale sono: i villaggi dispersi in tutto il paese, i luoghi di lavoro sparsi in vari luoghi e i contadini che lavorano e vivono in piccoli gruppi disseminati. Benché questa dispersione dei villaggi sia molto diminuita in seguito alla cooperativizzazione dell’economia rurale, resta e resterà in futuro una caratteristica importante delle campagne e le distinguerà dalle città e dai centri operai e differenzierà sempre l’agricoltura dall’industria. Tutto il lavoro nelle campagne deve essere organizzato ed eseguito in funzione di questa caratteristica e in conformità con essa.
Per la direzione degli enti geograficamente sparsi come i villaggi, la questione importante è stabilire in ciascuna regione una certa località come centro per una direzione unificata e prendendo questa località come base per dirigere tutti gli enti che si trovano nella regione che le compete. Questa base deve essere di una grandezza conveniente e non deve aver all’interno una grande diversità di condizioni naturali, geografiche o altro. Deve possedere quadri e organi dirigenti capaci di dirigere in modo unificato e sintetico tutto il lavoro dell’unità che loro compete, oltre che controllare i mezzi materiali, tecnici e culturali.
Nel nostro paese le circoscrizioni costituiscono l’unità locale e la base di una guida diretta, unificata e sintetica nel lavoro rurale e in tutte le questioni locali. Tenendo conto della loro grandezza e del fatto che posseggono quadri, organi dirigenti e mezzi materiali, tecnici e culturali, le nostre circoscrizioni sono le più adatte a realizzare tale unità.
Nell’edificazione socialista del nostro paese la circoscrizione occupa un posto molto importante. Essa è l’unità di base della direzione del Partito e dell’amministrazione: dirige direttamente i villaggi e i centri operai. Tutta la politica del Partito e del Governo è direttamente introdotta nei villaggi e nei centri operai attraverso la circoscrizione. I loro organi e i loro funzionari giungono nei villaggi e nei centri operai attraverso la circoscrizione. I loro organi e i loro funzionari giungono nei villaggi e nei centri operai, entrano in contatto diretto coi lavoratori, organizzano ed eseguono tutti i lavori in loco.
La circoscrizione è l’unità sintetica dello sviluppo economico e culturale delle varie località. Serve come punto unitario per lo sviluppo dell’industria locale e dell’economia rurale; costituisce l’unità nella crescita del suo capoluogo e dei villaggi; è centro dello sviluppo locale del vettovagliamento, dell’educazione scolastica, della cultura e della salute pubblica.
La circoscrizione è la base del legame tra campagna e città in tutti i campi: politico, economico e culturale. Suo tramite i contadini assimilano la politica del Partito e stabiliscono legami produttivi ed economici con la classe operaia e imparano la cultura e gli usi della città.
La circoscrizione ha una funzione importantissima nello sviluppo delle campagne.
È la base per accelerare il compimento della rivoluzione tecnica, culturale e ideologica nelle campagne, la base per legare le città e le campagne e realizzare il sostegno politico, economico e culturale delle città alle campagne.
Partendo dalle condizioni reali del paese il nostro Partito ha così definito la posizione e il ruolo delle circoscrizioni e ha costantemente migliorato e rinforzato il loro lavoro in questo senso. Il Partito ha diretto e aiutato senza interruzione i comitati di circoscrizione e gli altri organi delle circoscrizioni stesse per consolidarli con quadri competenti e accrescere il loro ruolo e la loro funzione. Nelle circoscrizioni, sono stati organizzati i comitati di direzione delle cooperative agricole e i comitati di gestione dell’industria locale, sono state costruite delle fabbriche d’industria locale e numerose opere a scopo culturale e di servizio pubblico, come scuole, ospedali, biblioteche e cinema.
In particolare, la Conferenza congiunta dei funzionari degli organismi locali di Partito e dell’economia, tenutasi a Changsong nel 1962, ha fatto un bilancio delle realizzazioni e delle esperienze nel lavoro della circoscrizione di Changsong e ha chiaramente definito i compiti propri delle circoscrizioni, quelli appunto che hanno portato il loro lavoro a un livello ancor più elevato.
La linea del nostro Partito, badando a consolidare le circoscrizioni e ad accrescere la loro importanza, raccoglie eccellenti frutti in tutti i campi dell’edificazione socialista.
Il nostro compito è migliorare e rinforzare il lavoro delle circoscrizioni per accelerare lo sviluppo delle campagne socialiste e il progresso politico, economico e culturale delle province in generale.
Dobbiamo intensificare la direzione dell’economia rurale con i comitati di direzione dei poderi cooperativi e delle circoscrizioni e, nello stesso tempo, elevare il ruolo delle circoscrizioni stesse in tutti i settori dell’edificazione socialista delle campagne.
 
 
a) Il ruolo dell’industria locale nella circoscrizione
 
Grazie all’applicazione vittoriosa della politica del Partito, attenta allo sviluppo dell’industria centrale di grande portata e dell’industria locale di piccola e media portata nella produzione dei beni di largo consumo, l’industria locale del nostro paese si è rapidamente sviluppata. Più di dieci fabbriche dell’industria locale (tra cui fabbriche di tessuti o di maglieria, salsa di soia, di mobili, eccetera) sono state costruite in ciascuna città e circoscrizione e producono diversi generi di articoli d’uso corrente.
Costruire grandi fabbriche in provincia significa avvicinare sempre più l’industria all’agricoltura. Questo riveste una grande importanza nel rafforzamento dei legami tra industria e agricoltura, nell’accelerazione della costruzione delle campagne socialiste e nell’eliminazione delle differenze tra città e campagna.
Le fabbriche d’industria locale costruite nelle circoscrizioni del nostro paese hanno per scopo principale di trattare le materie prime e di produrre beni di consumo. Questi sono svariati e riforniscono i villaggi delle circoscrizioni come le città, portando un importante contributo alla soddisfazione dei bisogni dei lavoratori. Queste fabbriche acquistano e trattano opportunamente vari prodotti agricoli e prodotti delle occupazioni secondarie, accrescendo così i redditi dei contadini e stimolando lo sviluppo della produzione agricola e delle occupazioni secondarie nelle campagne. Le fabbriche d’industria locale sono molto importanti anche per la divulgazione in campagna degli avanzati metodi di gestione delle imprese industriali, dei metodi di produzione e della tecnica dell’industria e per l’esercizio dell’influenza politica e ideologica della classe operaia sui contadini.
Appoggiandosi su basi già stabilite, tutte le circoscrizioni devono portare a un livello più elevato l’industria locale.
Le fabbriche dell’industria locale devono valorizzare in larga misura le risorse locali di materie prime e trattarle; in particolare devono consacrare i loro maggiori sforzi al trattamento dei prodotti agricoli e dei prodotti delle occupazioni secondarie dei contadini. Devono servire da base all’economia rurale e alle altre branche delle loro circoscrizioni per la diffusione delle tecniche moderne; devono servire da modello nei progrediti metodi di produzione e nella gestione industriale avanzata. Le fabbriche dell’industria locale devono produrre più varietà di articoli, di più alta qualità e rifornire i villaggi e le altre località.
Allo stesso modo, l’importanza dell’industria locale deve essere aumentata, migliorando il livello di vita dei contadini, accelerando lo sviluppo della produzione agricola e delle occupazioni secondarie nelle campagne e rafforzando i legami tra industria e agricoltura.
Nel nostro paese, le imprese industriali centrali di grande portata sono anch’esse ripartite in larga misura in provincia. In quasi tutte le circoscrizioni esistono una o due imprese industriali se non di più. Ciò costituisce una grande forza per lo sviluppo dell’industria stessa.
Le imprese centrali in provincia devono accordare un aiuto attivo, sul piano materiale, tecnico, politico e ideologico, alle cooperative agricole che le circondano. Queste devono rifornire di legumi, di prodotti di allevamento e di altri prodotti alimentari, gli operai e i tecnici di queste imprese in modo soddisfacente. La circoscrizione deve stabilire stretti legami tra imprese industriali centrali e cooperative agricole che esistono sul proprio territorio e deve guidarle in modo che rafforzino la loro mutua assistenza.
 
 
b) La circoscrizione come centro di rifornimento delle campagne
 
Una delle questioni importanti per lo sviluppo delle campagne socialiste e per l’accelerazione dell’edificazione socialista è il rafforzamento dei legami economici e commerciali tra città e campagna. Se questi legami non saranno rafforzati, gli articoli industriali non potranno essere facilmente forniti alla campagna per migliorare il livello di vita dei contadini, il bisogno rurale di articoli industriali non potrà accrescersi e la circolazione delle merci non potrà essere accelerata per stimolare ulteriormente lo sviluppo dell’industria. Solo se questi legami saranno rafforzati, i prodotti agricoli potranno essere opportunamente acquistati dallo Stato per soddisfare i bisogni di derrate alimentari della popolazione urbana e quelli dell’industria in materie prime; il reddito dei contadini potrà accrescersi e l’economia rurale svilupparsi ulteriormente.
La circoscrizione costituisce la base su cui si stabiliscono questi legami economici tra città e campagna e costituisce il centro di rifornimento delle campagne. I prodotti agricoli arrivano alle città tramite le circoscrizioni, gli articoli industriali prodotti nelle città giungono alle campagne. Se la circoscrizione non svolge bene il suo ruolo di centro di rifornimento, non è possibile assicurare soddisfacenti legami tra città e campagna, cosa che alla lunga può ostacolare grandemente il miglioramento della vita degli operai e dei contadini e lo sviluppo dell’industria e dell’agricoltura.
Più l’edificazione socialista progredisce, più i legami economici tra città e campagna diventano stretti. Di conseguenza il ruolo e le funzioni delle circoscrizioni, in quanto centri di rifornimento, devono essere sviluppate al massimo.
Nella misura in cui l’economia rurale si sviluppa e i redditi si accrescono, i contadini domandano una maggiore varietà e la qualità di merci industriali. Le circoscrizioni devono consolidare i loro centri di rifornimento, distribuire razionalmente i magazzini nelle campagne per fornire opportunamente e in modo soddisfacente le merci industriali ai contadini. Gli organi commerciali delle circoscrizioni devono esercitare un’influenza attiva sulla produzione, in modo che le imprese industriali possano produrre più articoli di migliore qualità, conformemente alla domanda delle campagne.
D’altra parte, via via che si sviluppa una produzione agricola diversificata, nelle campagne i prodotti commercializzabili aumentano rapidamente. Le circoscrizioni devono rafforzare i propri centri di acquisto, organizzare gli acquisti in modo razionale e acquistare in tempo prodotti commercializzabili nelle campagne, in modo che il reddito dei contadini come pure il loro entusiasmo per la produzione possa aumentare. Nello stesso tempo la fornitura di viveri e di materie prime, provenienti dall’agricoltura e che servono alla popolazione urbana e all’industria, deve essere assicurata in modo soddisfacente.
Sotto il socialismo il commercio è per sua natura il lavoro di approvvigionamento per il popolo. Il commercio rurale è un lavoro di approvvigionamento per i contadini. I funzionari degli organismi commerciali e degli organismi di acquisto delle circoscrizioni devono compiere il loro lavoro, rispettando sempre il principio consistente nel servire i contadini.
Le circoscrizioni devono prestare un’attenzione particolare al miglioramento dei servizi pubblici per i contadini e alla fornitura di merci alla campagna. Varie costruzioni destinate al servizio pubblico – magazzini, saloni da parrucchiere, terme, lavanderie, negozi di vestiti e di restauro dei mobili, dormitori, eccetera – devono essere perfezionate e ben amministrate in ciascun comune rurale per soddisfare pienamente i bisogni quotidiani dei contadini.
Così i nostri comuni rurali dovranno essere trasformati non solo in solide cellule della produzione agricola ma anche in eccellenti cellule d’approvvigionamento e di servizio per il bene dei contadini.
 
 
c) La circoscrizione come base della rivoluzione culturale nelle campagne
 
La circoscrizione esercita una potente influenza sullo sviluppo delle campagne socialiste in quanto base della loro rivoluzione culturale.
Il capoluogo della circoscrizione dispone di diversi luoghi di cultura e di servizio pubblico come le scuole, gli ospedali, i cinema, le librerie, le biblioteche, che sono al servizio degli abitanti del capoluogo e della popolazione rurale della circoscrizione. Questa controlla direttamente le scuole e le cliniche delle campagne e dirige direttamente tutti i lavori i lavori culturali e sanitari di sua competenza. I quadri del Partito e quelli amministrativi e tecnici delle campagne sono formati principalmente nei luoghi di istruzione della circoscrizione. La costruzione degli alloggi e delle sedi culturali e di servizio pubblico nelle campagne è stata effettuata da parte della squadra di costruzione rurale dipendente dalla circoscrizione.
Il ruolo della circoscrizione come base della rivoluzione culturale nelle campagne deve essere rafforzato con tutti i mezzi affinché si possa accelerare l’edificazione della campagna socialista moderna.
La circoscrizione deve perfezionare le scuole rurali e migliorare l’insegnamento dal punto di vista qualitativo al fine di fare dei giovani e dei fanciulli del villaggio dei costruttori del socialismo e del comunismo competenti e provvisti di sapere, di virtù e di buona salute. In particolare la circoscrizione deve preparare con energia la messa in opera del sistema di insegnamento tecnico obbligatorio per dare questo tipo di insegnamento a tutti i bambini e a tutta la gioventù della circoscrizione. Deve formare più quadri rurali nelle scuole tecniche superiori e in altre sedi di insegnamento a tutti i bambini e a tutta la gioventù della circoscrizione. Deve formare più quadri rurali nelle scuole tecniche superiori e nelle altre sedi di insegnamento.
La circoscrizione deve perfezionare il proprio ospedale e le cliniche dei villaggi ed estendere la rete del servizio sanitario nelle campagne al fine di migliorare sempre più il lavoro sanitario. Deve rafforzare la propria direzione e il proprio aiuto all’insieme delle attività culturali nelle campagne.
Il capoluogo della circoscrizione costituisce la base di diffusione della cultura e degli usi avanzati della città nelle campagne. Deve essere bello esteticamente, igienico e ordinato perché i villaggi possano seguire il suo esempio. Deve dar l’esempio ai villaggi in tutti i settori della vita e servir loro da modello del modo nuovo di vita socialista.
La circoscrizione deve promuovere l’edificazione del suo capoluogo e dei suoi villaggi mobilitando le forze della squadra di costruzione rurale. Questa deve effettuare con senso di responsabilità la costruzione delle sedi culturali e di servizio pubblico nelle campagne.
Se la circoscrizione compie tutti questi lavori in modo soddisfacente, la rivoluzione culturale sarà notevolmente facilitata.
 
 
d) La direzione del lavoro rurale da parte del comitato di circoscrizione del Partito
 
Il comitato di circoscrizione è per il nostro Partito l’organismo terminale di direzione e lo stato maggiore negli affari della circoscrizione. Dirige direttamente tutte le azioni del Partito nella circoscrizione, controlla tutti gli affari in generale.
La direzione del lavoro rurale occupa il posto più importante nelle attività di circoscrizione del Partito. Questo ha per oggetto del suo lavoro i villaggi. Dirige le organizzazioni rurali del Partito nella circoscrizione ed esercita la direzione del Partito su tutti gli affari economici e culturali nelle campagne. Tutte le attività riguardanti gli altri campi sotto la direzione del comitato di circoscrizione sono anch’esse in rapporto diretto col lavoro rurale.
Senza rafforzare la direzione del lavoro rurale col comitato di circoscrizione del Partito, è impossibile migliorare il ruolo della circoscrizione nell’edificazione delle campagne socialiste e di conseguenza è impossibile assicurare il rapido sviluppo delle campagne. Continuare a migliorare e a intensificare la direzione del comitato di circoscrizione del Partito nel lavoro rurale è uno dei nostri compiti principali, al fine di accelerare l’edificazione socialista nelle campagne.
Prima di tutto il comitato di circoscrizione del Partito deve svolgere il suo ruolo di timoniere nello sviluppo dell’economia rurale e nell’edificazione della cultura rurale.
Il comitato di direzione delle cooperative agricole, il comitato popolare e gli altri organi amministrativi ed economici della circoscrizione organizzano ed eseguono direttamente la produzione e la tecnica agricola, la costruzione rurale e le attività culturale nelle campagne. Il comitato di circoscrizione del Partito non esegue direttamente il lavoro economico e culturale ma esercita su di esso la direzione e il controllo del Partito.
Deve indicare l’orientamento e i metodi agli organi amministrativi ed economici della circoscrizione in modo che essi compiano il lavoro economico e culturale nelle campagne, appoggiandosi fermamente alla politica del Partito. Nello stesso tempo, il comitato di circoscrizione del Partito deve verificare e controllare spesso il lavoro degli organi amministrativi ed economici e aiutarli a correggere in tempo i loro eventuali errori.
Ciò che è molto importante nella direzione esercitata dal comitato di circoscrizione del Partito sul lavoro economico e culturale delle campagne è determinare correttamente l’ordine di priorità del lavoro, concentrare gli sforzi sul lavoro principale di un dato periodo e dirigere contemporaneamente tutti gli altri lavori in modo sintetico. Il lavoro riguardante la campagna è più complesso di quello riguardante gli altri settori. Il comitato di circoscrizione del Partito deve controllare e dirigere tutti gli affari economici e culturali delle campagne in modo unitario, pur risolvendo a uno a uno i compiti importanti e prioritari.
In secondo luogo deve organizzare e seguire direttamente il lavoro del Partito e il lavoro politico-ideologico nelle campagne.
Il comitato di circoscrizione del Partito deve lavorare con le organizzazioni rurali del Partito, con i quadri rurali e con i membri del Partito nelle campagne e con le masse contadine. Bisogna consolidare le cellule rurali del Partito e i comitati di comune del Partito, dirigerli e aiutarli nel loro lavoro giorno dopo giorno nel loro lavoro affinché tutte le organizzazioni rurali possano compiere le funzioni di organismi del Partito. Bisogna consolidare le file dei quadri rurali, educarli, aiutarli e istruirli costantemente perché tutti i quadri rurali adempiano i loro doveri secondo la politica del Partito. Bisogna rafforzare la vita di Partito dei militanti nelle campagne e rinnovare continuamente il loro spirito di Partito in modo che abbiano tutti un ruolo d’avanguardia in seno alle masse contadine. Bisogna continuare ad intensificare l’educazione comunista e di classe presso i contadini perché tutti, sostenendo attivamente la politica rurale del Partito, lottino con abnegazione per la sua applicazione.
Applicando a fondo la linea di massa nel lavoro di Partito, il comitato di circoscrizione del Partito deve vegliare perché tutte le organizzazioni rurali del Partito siano attive, come pure che tutti i quadri e tutti i membri del Partito lavorino con coscienza e diano prova di entusiasmo e di spirito creativo.
Il comitato di circoscrizione del Partito deve accordare un’attenzione particolare all’educazione ideologica dei contadini. E’ l’organizzatore e il dirigente della rivoluzione ideologica nelle campagne. Deve vegliare perché l’educazione comunista dei contadini sia attuata come movimento di massa mobilitando nelle campagne le organizzazioni e i membri del Partito, i cavalieri del Chollima e i contadini attivisti.
Tutti i nostri comitati di circoscrizione del Partito devono rafforzare la direzione del Partito sul lavoro economico e culturale nelle campagne e intensificare il lavoro politico del Partito nelle campagne per compiere pienamente le loro funzioni di stato maggiore in tutto il lavoro rurale delle circoscrizioni.
 
 
4. Alcune misure immediate per consolidare la base economica delle cooperative agricole e migliorare la vita dei contadini
 
L’economia rurale del nostro paese si sviluppa continuamente grazie alla superiorità del sistema dell’economia cooperativa socialista e alla giusta politica del Partito.
Con il rapido accrescimento della produzione agricola, la base economica delle cooperative agricole è stata consolidata e la vita dei contadini migliorata.
Le cooperative agricole del nostro paese, organizzate sulle rovine della guerra in condizioni estremamente difficili, dovute all’assenza di macchine agricole e alla penuria di manodopera e di animali da tiro, si sono oggi in solidi centri socialisti, capaci di aumentare costantemente la produzione e di migliorare sempre più la vita dei loro membri. I nostri contadini, che, a causa della guerra, avevano perso quasi interamente le loro case, i mobili e gli utensili e avevano sofferto la penuria di viveri e d’abiti, hanno raggiunto oggi un livello di vita uguale a quello del contadino medio o del contadino medio agiato. È quindi avvenuto un grande cambiamento nella vita dei nostri contadini e nello sviluppo dell’economia rurale del nostro paese.
Il nostro compito è ora quello di consolidare maggiormente la base economica delle cooperative e portare il livello di vita dei contadini a un livello più elevato.
Benché la loro base economica sia stata rapidamente rafforzata, le nostre cooperative non sono ancora ricche, perché in origine esse furono organizzate su basi troppo deboli. Benché il livello di vita dei nostri contadini si sia rapidamente sviluppato, essi non vivono ancora nell’abbondanza, perché prima erano molto poveri. Dopo la Liberazione e in particolare dopo la realizzazione della cooperativizzazione agricola, le differenze fra città e campagna sono molto diminuite. Ma le campagne sono ancora in ritardo rispetto alle città e il livello di vita dei contadini è inferiore a quello degli operai e degli impiegati d’ufficio, per il fatto che le nostre campagne erano prima troppo arretrate.
Dobbiamo badare che le nostre cooperative agricole diventino ricche e che tutti i contadini vivano nell’abbondanza. Dobbiamo ridurre ancora le differenze tra città e campagna, continuare ad alzare il livello di vita degli operai e degli impiegati, avvicinando quello dei contadini a quest’ultimo.
Per questo bisogna aumentare considerevolmente la produzione agricola e, nello stesso tempo, alleggerire sistematicamente il fardello delle cooperative e dei contadini.
Ora che la potenza della nostra industria si è accresciuta e le nostre basi di un’economia nazionale indipendente sono divenute solide, possiamo prendere una serie di provvedimenti importanti per diminuire il lavoro delle cooperative e dei contadini e per offrire loro i benefici dello Stato.
Queste misure sono: primo, abolire totalmente l’imposta agricola in natura; secondo, nella costruzione di base in campagna, intraprendere la costruzione (che fino ad oggi è stata fatta con i fondi delle cooperative stesse) a spese dello Stato; terzo, costruire a spese dello Stato case moderne per i contadini.
 
 
a) L’abolizione del sistema dell’imposta agricola in natura
 
Il sistema dell’imposta agricola in natura è stato messo in vigore nel nostro paese in seguito alla riforma agraria del 1946, immediatamente dopo la Liberazione.
Prima della Liberazione, i nostri contadini erano spogliati della maggior parte del loro raccolto dai proprietari fondiari e dagli imperialisti giapponesi, sotto forma di affitto, di consegna forzata e di varie altre imposte esose. L’applicazione della riforma agraria e l’introduzione del sistema di imposta unitario in natura hanno liberato i contadini da questo sfruttamento e saccheggio e hanno loro permesso di disporre liberamente del resto del loro raccolto, dopo averne dato solo il 25% allo Stato. A quell’epoca fu una trasformazione rivoluzionaria nello sviluppo delle forze produttive dell’agricoltura e nel miglioramento della vita dei contadini.
L’imposta in natura pagata dai contadini allo Stato ebbe molta importanza nel rifornimento degli impiegati e degli operai e nella distribuzione dei fondi destinati allo sviluppo dell’industria.
Lo Stato diminuì gradatamente gli oneri fiscali in natura dei contadini, via via che l’industria socialista di Stato si sviluppava e che venivano messi i presupposti per una economia nazionale indipendente. Dopo la guerra, il tasso dell’imposta in natura fu abbassato dal 25% ad una media del 20, 1% del raccolto e fu poi portato all’8,4% nel 1959. Di più, numerose cooperative agricole hanno vista diminuita ulteriormente la loro tassa in natura e certe ne sono state totalmente esentate. Nel nostro paese 1.331 cooperative agricole su un totale di 3.700 sono state completamente esentate dall’imposta in natura fin dal 1963.
Il IV Congresso del nostro Partito ha deciso di abolire il sistema dell’imposta agricola in natura nel corso del piano settennale. È giunto il momento di applicare questa decisione.
Dobbiamo abolire quest’imposta durante i tre anni dal 1964 al 1966.
Attualmente, nel nostro paese, circa 2.400 cooperative pagano l’imposta in natura e le altre ne sono esentate. Di questo numero, entro quest’anno, dobbiamo esentarne più di 800 ancora, altre 800 nel 1965 e nel 1966 (ultimo anno) tutte le restanti. Così aboliremo una volta per tutte il sistema dell’imposta in natura.
Questa esenzione deve essere effettuata secondo un ordine ben determinato, cominciando dalle cooperative che sono più arretrate e tenendo conto in modo adeguato delle condizioni economiche di ciascuna. Il primo anno bisognerà esentare le cooperative economicamente più deboli, l’anno seguente quelle medie e l’ultimo anno quelle relativamente agiate.
L’abolizione del sistema dell’imposta in natura rappresenterà non solo una misura importante per il consolidamento della base economica delle cooperative agricole, per l’aumento dei redditi dei contadini, ma sarà un avvenimento di portata storica nella liberazione totale dei nostri contadini da ogni specie di onere fiscale.
 
 
b) La realizzazione di tutta la costruzione di base nelle campagne a spese dello Stato
 
Ogni anno, al fine di rafforzare le basi materiali e tecniche dell’economia rurale, si intraprendono grandissimi lavori di costruzione di base.
In quella effettuata fino ad ora nelle campagne, i grandi progetti sono stati tutti realizzati col finanziamento dello Stato, mentre i medi e piccoli progetti per lo più col finanziamento delle cooperative stesse. Negli ultimi cinque anni, del totale dei fondi destinati alla costruzione di base, l’investimento statale occupava più del 60%, mentre quello delle cooperative il 40%.
A partire da quest’anno, dovremo effettuare con i fondi statali anche la costruzione di base che finora è stata fatta con i fondi delle cooperative agricole, cioè i piccoli e medi lavori di irrigazione, i lavori di sistemazione dei corsi d’acqua, la costruzione delle istallazioni di pompatura dell’acqua, delle aie per la trebbiatura, delle stalle, dei granai e delle centrali elettriche rurali, le messe in opera delle linee elettriche, permettendo così alle cooperative agricole di acquistare con i propri fondi gli attrezzi per l’aratura, le piccole e medie macchine agricole, gli animali da tiro, eccetera. Questo significa che lo Stato si incarica di gravi compiti supplementari per il bene dei contadini.
L’applicazione di questa misura ridurrà il peso sopportato dalle cooperative agricole, cosa che permetterà a queste ultime di aumentare sensibilmente il numero dei propri membri, destinando più fondi allo sfruttamento agricolo. D’altra parte, permetterà di accrescere il totale degli investimenti nella costruzione di base per l’agricoltura e di effettuare questa in modo più razionale e di renderla qualitativamente migliore. Ne risulterà che le basi materiali e tecniche dell’economia rurale saranno consolidate ancora più rapidamente.
 
 
c) La costruzione di un habitat rurale moderno a spese dello Stato
 
I contadini del nostro paese sono vissuti per millenni in capanne mal ridotte. Dopo la Liberazione, il problema dell’alloggio nelle campagne era uno dei più pressanti per la vita dei contadini. I gravi danni della guerra avevano ulteriormente aggravato la situazione degli alloggi nelle campagne, come anche nelle città.
Con l’innalzamento del loro livello di vita e con l’aiuto attivo dello Stato, i nostri contadini hanno costruito un gran numero di case nuove. Soprattutto dopo l’organizzazione delle squadre di costruzione rurale, l’edificazione degli alloggi è stata intrapresa in modo decisivo.
Per risolvere con maggior successo il problema dell’alloggio nelle campagne, dobbiamo costruire, a spese totali dello Stato, delle case moderne per i contadini. In futuro, i lavori di costruzione degli alloggi nelle campagne dovranno essere effettuati su larga scala, per offrire a tutti i contadini delle belle case moderne. Lo Stato non deve soltanto incaricarsi dei materiali, dei fondi e della manodopera necessari a questa costruzione, ma deve anche sopportare le spese di costruzione delle case moderne già prefabbricate dalle squadre di costruzione rurale.
Questo significa che lo Stato assicura le case ai contadini, come fa con gli operai e gli impiegati degli uffici. Queste misure possono essere prese solo da un Partito e da uno Stato come quello della classe operaia (che servono fedelmente tutto il popolo) e soltanto in una società socialista dove tutti possono godere di una vita felice.
Entro qualche anno, cambieremo completamente l’aspetto dei villaggi, dando maggior impulso alla costruzione degli alloggi rurali moderni a spese dello Stato.
Oltre a queste tre misure immediate, bisogna trovare il sistema per diminuire gli oneri delle cooperative agricole e dei contadini e per accrescere il loro reddito.
La nostra classe operaia deve lottare con più energia per applicare con successo le numerose misure prese dallo Stato nell’interesse dei contadini. Solo sviluppando maggiormente l’industria socialista è possibile dare un maggior aiuto alle campagne e portare le campagne al livello delle città. Gli operai devono fare continue innovazioni nell’industria, nei trasporti, nella costruzione e negli altri campi, al fine di consolidare la base economica del paese e di sostenere più attivamente le campagne.
È sacro dovere della classe operaia aiutare i contadini e assicurare loro una vita felice, conformemente agli interessi dello Stato e della società. Più i contadini riusciranno nell’agricoltura, grazie all’aiuto che sarà dato loro da ogni parte, e più sarà consolidata la base di rifornimento delle materie prime per la popolazione urbana e per l’industria e più sarà accelerata l’edificazione del socialismo.
I nostri contadini devono compiere i loro doveri e svolgere il loro ruolo nell’edificazione del socialismo, portando con successo a termine i loro compiti, compiti a cui sono tenuti nell’economia rurale. Devono ancora intensificare la lotta per l’aumento della produzione, in risposta al sostegno attivo della classe operaia. Devono fornire viveri a sufficienza, prodotti di allevamento, legumi e frutta agli operai e alla popolazione urbana e una maggior quantità di materie prime all’industria leggera. Più la produzione agricola si accrescerà, più lo sviluppo dell’industria sarà accelerato, più le basi economiche del paese saranno rafforzate e lo Stato potrà fare sempre di più per i contadini.
Sotto la direzione della classe operaia, gli operai e i contadini devono unirsi strettamente a collaborare reciprocamente; tutto il popolo deve unirsi e lottare per edificare meglio e più rapidamente il socialismo.
 
* * *
 
È nobile e glorioso dovere di tutti continuare a risolvere la questione rurale con successo.
La lotta per l’edificazione delle campagne socialiste mira a trasformare la nostra campagna, che nel passato era arretrata e povera, in una campagna ricca e modernamente attrezzata. È una lotta per accelerare l’edificazione generale del socialismo, per consolidare la nostra base rivoluzionaria, per incoraggiare sempre più i contadini e la popolazione della Corea del Sud e per accelerare il processo di unificazione della patria. È anche una lotta per salvaguardare la purezza del marxismo-leninismo e mostrare la sua grande vitalità nella questione rurale e per dar prova della autentica superiorità del sistema socialista dell’economia rurale.
Usciremo sicuramente vincitori da questa lotta, dal momento che abbiamo un partito marxista-leninista già sperimentato, un grande potere della classe operaia, un sistema socialista avanzato e una base potente dell’economia indipendente e dal momento che gli operai, i contadini e tutto il popolo marciano fermamente uniti intorno al Partito. Il nostro Partito e il nostro popolo riporteranno una nuova e grande vittoria sul fronte rurale, come su tutti gli altri fronti dell’edificazione socialista.
 
Kim Il Sung, Opere, vol. XVIII, Edizioni in lingue estere, Pyongyang 1984, pp. 183-235.

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