Trionfano le grandi idee di Lenin sulla lotta di liberazione nazionale nelle colonie dell’Oriente
TRIONFANO
LE GRANDI IDEE DI LENIN
SULLA LOTTA DI LIBERAZIONE
NAZIONALE NELLE COLONIE DELL’ORIENTE
Articolo
pubblicato sulla
Pravda,
organo del Comitato
Centrale
del Partito Comunista dell’Unione Sovietica,
per
il centenario della nascita di V. I. Lenin
16
aprile 1970
Commemoriamo
ora, in modo significativo, con tutti i popoli progressisti del
mondo, il centenario della nascita di V. I. Lenin.
Lenin,
grande capo della rivoluzione e genio dell’umanità, ha dedicato
tutta la sua vita alla causa rivoluzionaria consacrata alla libertà
e all’emancipazione della classe operaia internazionale e delle
nazioni oppresse di tutto il mondo, e ha compiuto opere imperiture
per il trionfo del socialismo e del comunismo
Durante
la lotta intransigente contro le correnti opportuniste di ogni tipo,
Lenin difese l’essenza rivoluzionaria del marxismo, sviluppò in
modo creativo e arricchì ancor più il marxismo in conformità alle
nuove condizioni storiche dell’epoca dell’imperialismo e della
rivoluzione proletaria. Sviluppando la sua attività nell’epoca
dell’imperialismo, in cui le contraddizioni della società
capitalista erano arrivate al loro punto estremo. Lenin illuminò in
modo scientifico, alla luce della legge dell’avvento, dello
sviluppo e della rovina del capitalismo, legge scoperta da Marx, la
natura e la posizione storica dell’imperialismo, stadio supremo e
ultimo del capitalismo, dimostrò con ciò anche l’ineluttabilità
della sua rovina ed elaborò per la prima volta la teoria della
vittoria della rivoluzione socialista in un paese solo. Sviluppò
ulteriormente le idee sulla dittatura del proletariato, formulò le
basi organizzative ed ideologiche e i principi tattici del partito
marxista, di tipo nuovo, ed elaborò il programma di edificazione del
socialismo, chiamando con questo la classe operaia e le masse
lavoratrici sfruttate e e oppresse di tutto il mondo al decisivo
combattimento rivoluzionario per il socialismo.
Il
leninismo è il marxismo creativo dell’epoca dell’imperialismo; è
la teoria, la strategia e la tattica della rivoluzione proletaria, la
potente arma dei popoli rivoluzionari per il rovesciamento della
società che ormai ha espresso tutte le sue possibilità e per la
creazione di un mondo nuovo, e la grande bandiera di lotta della
nostra epoca. La realtà prova nettamente la forza invincibile del
leninismo, dottrina rivoluzionaria del proletariato che trasforma il
mondo. La bandiera rivoluzionaria immortale di Lenin sventola sul
mondo, dà un impulso ogni giorno più potente alla lotta dei popoli
progressisti di tutto il mondo e conduce sicuramente tutta l’umanità
verso un avvenire radioso.
Nella
dottrina di Lenin, la questione coloniale-nazionale occupa un posto
importante.
Lenin
elaborò in sistema perfetto la teoria della rivoluzione
nazionale-coloniale nell’epoca dell’imperialismo, epoca
dell’oppressione nazionale basata sul dominio del capitale
finanziario. Nell’epoca del capitalismo monopolistico il mondo è
stato diviso in due parti: il piccolo gruppetto delle potenze
imperialiste e i paesi coloniali e dipendenti abitati dalle nazioni
oppresse che costituiscono la maggioranza schiacciante delle
popolazioni della terra. In queste nuove circostanze, Lenin collegò
la questione nazionale alla questione coloniale, ne allargò il
quadro trasformandola da questione particolare, limitata al quadro
delle nazioni dei paesi «civilizzati» dell’Europa, in questione
generale dell’emancipazione delle nazioni oppresse dal giogo
dell’imperialismo e considerò la questione coloniale-nazionale
come una parte del problema generale della rivoluzione proletaria e
della dittatura del proletariato.
Lenin
indicò la necessità di trasformare i popoli dei paesi coloniali e
dipendenti, da riserva dell’imperialismo in alleati della
rivoluzione proletaria, e per la classe operaia il dovere di
respingere fino in fondo il socialsciovinismo e di lottare unendosi
strettamente con le nazioni oppresse di centinaia di milioni di
individui tenuti fino ad allora ai margini della storia e considerati
solo oggetto della medesima. Lenin approfondì e e sviluppò
ulteriormente le idee scientifiche di Marx sull’autodeterminazione
delle nazioni, che costituisce il principio fondamentale per la
risoluzione della questione nazionale coloniale. Indicò che tutte le
nazioni sono uguali e indipendenti, che non bisogna mai accordare
privilegi a nessuna nazione e che bisogna dichiarare illegale ogni
misura che violi i diritti delle minoranze nazionali, e preconizzò
che tutte le nazioni devono avere la libertà di separarsi per
costituirsi in Stato indipendente e il diritto all’autodeterminazione
politica.
Contemporaneamente,
si pronunciò per una solidarietà autentica fra le nazioni, basata
sui principi dell’internazionalismo proletario e respinse
risolutamente il gretto egoismo nazionale e il nazionalismo borghese
che, «riconoscendo a parole l’uguaglianza delle nazioni, difendono
in realtà (spesso furtivamente, alle spalle del popolo) i privilegi
di una delle nazioni e si sforzano sempre di ottenere maggiori
profitti per la “loro propria” nazione (cioè, per la borghesia
della propria nazione), di dividere ed isolare le nazioni, di
sviluppare l’esclusivismo nazionale, ecc.»
Lottando
per la libertà e l’indipendenza dei popoli dei paesi coloniali e
dipendenti, Lenin dedicò particolare attenzione soprattutto alla
lotta di liberazione nazionale dei popoli dell’Oriente.
Dalla
fine del XIX secolo all’inizio del XX secolo, i paesi dell’Oriente
furono divisi in colonie dalle potenze imperialiste del mondo e il
continente asiatico si trasformò in fonte di materie prime, in zona
per l’esportazione di capitali, in mercato di vendita dei surplus
delle merci per le potenze capitaliste del mondo e in una vasta
retrovia dell’imperialismo. Ciò frenava enormemente il normale
sviluppo dell’economia dei paesi dell’Oriente, nei quali i
rapporti capitalistici germogliavano in proporzioni notevoli in seno
alla società feudale. L’inasprimento dell’oppressione e dello
sfruttamento dei paesi dell’Oriente da parte delle potenze
imperialista e la limitazione dello sviluppo socio-economico dei
paesi dell’Asia esasperarono inevitabilmente le contraddizioni
nazionali fra le potenze imperialiste e i popoli di questa regione.
I
popoli dell’Oriente erano sfruttati anche due o tre volte più
crudelmente di quanto non lo fossero i popoli dei paesi capitalisti
evoluti, e subivano un’oppressione nazionale e razziale da parte
degli imperialisti. L’inasprimento dell’aggressione dell’Oriente
da parte delle potenze imperialiste e l’accelerazione del processo
di colonizzatone e di semi-colonizzazione dei paesi dell’Asia
resero estremamente acute le contraddizioni di classe in questa
regione. Il saccheggio da parte degli imperialismi stranieri, assieme
allo sfruttamento da parte delle classi dominanti reazionarie
indigene, divenne sempre più insopportabile. In questa regione si
urtavano violentemente le contraddizioni tra le potenze imperialiste
e tra i gruppi del capitale monopolistico, che si disputavano le
concessioni coloniali e sue sfere d’influenza. In effetti, questa
regione era il punto di convergenza di diverse contraddizioni che
generano la rivoluzione; essa era l’anello più debole della catena
del fronte imperialista e il teatro di scontri decisivi della lotta
politica mondiale. L’Oriente divenne il centro della questione
nazionale-coloniale. I popoli dell’Oriente si svegliarono dal loro
sonno secolare e, dalla fine del XIX secolo, il movimento
rivoluzionario dei popoli per la libertà e l’indipendenza esplose
ovunque in Asia.
Lenin
ha affermato quanto segue: «Al periodo in cui l’Oriente
si risveglia segue, nella rivoluzione attuale, il
periodo in cui tutti i
suoi popoli partecipano alla determinazione dei destini del mondo al
fine di non essere più soltanto una fonte di arricchimento. I popoli
dell’Oriente si risvegliano all’azione pratica affinché ogni
nazione sia chiamata a decidere le sorti di tutta l’umanità».
La
Grande rivoluzione Socialista dell’Ottobre in Russia ha aperto una
uova era nella lotta di liberazione nazionale dei popoli
dell’Oriente. La vittoria della Rivoluzione d’ottobre risvegliò
ancor più i popoli dell’Oriente, i quali, a causa della politica
medievale, si trovavano fino a quel momento nell’ignoranza e
servivano solo da concime alla civiltà capitalista; essa sviluppò
la lotta di liberazione delle nazioni oppresse ad un nuovo e
superiore livello, coordinandola con il movimento rivoluzionario
della classe operaia internazionale.
I
popoli dell’Oriente, avendo attinto una forza e un coraggio
inestinguibili dalle grandi idee di Lenin sulla questione
nazionale-coloniale e avendo trovato la giusta via della lotta nella
vittoria della Rivoluzione d’Ottobre, condussero sotto la direzione
della classe operaia, decise e valorose lotte contro l’imperialismo
e il colonialismo, riportando storiche vittorie. In particolare, dopo
la seconda guerra mondiale, grandi trasformazioni rivoluzionarie sono
sopravvenute in Oriente e l’assetto dell’Asia è radicalmente
cambiato.
Portando
a compimento la sua lunga lotta di liberazione antimperialista, il
popolo cinese scacciò finalmente gli imperialisti stranieri e
rovesciò la dominazione del feudalesimo e del capitalismo
burocratico. La vittoria della rivoluzione cinese fu un grande
avvenimento internazionale che per la sua importanza segue da vicino
la grande Rivoluzione d’Ottobre. Il fatto che il popolo cinese, che
rappresenta circa un quarto della popolazione del mondo, abbia scosso
il giogo imperialista per impegnarsi nella vi del socialismo
significava un altro colpo inferto al sistema coloniale
dell’imperialismo e ciò modificò in modo decisivo i rapporti di
forza tra il socialismo e l’imperialismo a vantaggio del
socialismo.
L’eroico
popolo vietnamita, conducendo una lotta sanguinosa, cacciò gli
aggressori stranieri, a cominciare dai colonialisti francesi, e fondò
il primo stato socialista del sud-est asiatico. Il Vietnam è oggi
divenuto il fronte dove si svolge il più aspro combattimento
antimperialista e anti-USA. È proprio sul territorio del Vietnam che
si svolge una lotta accanita tra le forze rivoluzionarie
antimperialiste e le forze aggressive dell’imperialismo USA. Le
forze dell’Armata popolare di Liberazione e il popolo del Vietnam
del Sud hanno già liberato i quattro quindi del territorio nazionale
e i due terzi della popolazione e hanno creato il Governo
Rivoluzionario Provvisorio della repubblica del Vietnam del Sud. Essi
continuano a infliggere cocenti e irrimediabili sconfitte militari e
politiche agli aggressori imperialisti USA e costringono a una
impasse
l’imperialismo USA e i fantocci sud-vietnamiti.
Sotto
la direzione di Néo Lao Haksat, il popolo laotiano ha impugnato le
armi per la liberazione e l’indipendenza del paese, per la difesa
della pace e della sicurezza in Indocina e nel sud-est asiatico e
moltiplica ogni giorno i successi nei combattimenti sferrando
attacchi successivi agli imperialisti USA e ai loro lacchè. La
classe operaia e il popolo del Giappone conducono vigorosamente la
lotta anti-USA e antimonopolista e infliggono gravi colpi alla
politica di guerra degli imperialisti USA e alla rinascita del
militarismo giapponese. I popoli thailandese e malese sviluppano
energicamente la lotta armata contro gli imperialisti USA e il potere
dittatoriale pro-USA; il popolo e la gioventù studentesca delle
Filippine si incamminano valorosamente sulla via della resistenza
contro l’asservimento politico ed economico del paese da parte
dell’imperialismo USA. Il popolo cambogiano lotta per la sovranità
della nazione e l’integrità territoriale e i popoli dell’India,
di Ceylon, della Birmania, dell’Indonesia, del Pakistan e di tutti
gli altri paesi dell’Asia avanzano unendosi alle schiere di quelli
che lottano contro l’imperialismo e il colonialismo.
Tutto
il processo della rivoluzione coreana, pieno di dure prove e di
avvenimenti eroici, avviene sulla via della vittoria gloriosa della
bandiera immortale di Lenin. È nelle grandi idee di Lenin che il
popolo coreano ha trovato l’arma per la liberazione ed è sotto la
sua bandiera che ha condotto la lotta sacra per la libertà e
l’indipendenza e avviato una storia di creazione e di vittoria.
Nel
periodo più oscuro della dominazione coloniale dell’imperialismo
giapponese quando un destino tragico pesava sulla nazione, i
comunisti coreani, prendendo come guida strategica e tattica le idee
rivoluzionarie di Lenin e portando alta la bandiera della lotta
antimperialista di liberazione nazionale, hanno sviluppato un’eroica
lotta armata durata quindici anni contro gli aggressori imperialisti
giapponesi e hanno in questo modo sconfitto l’imperialismo
giapponese e riportato la storica vittoria della liberazione della
patria.
Il
nostro popolo che si è avviato, dopo la liberazione del 15 agosto,
sulla strada di una nuova vita ha trasformato la parte settentrionale
del paese in base rivoluzionaria sicura, portando a completa
realizzazione la rivoluzione democratica antimperialista e
antifeudale, ed ha salvaguardato con onore le conquiste della
rivoluzione respingendo eroicamente la barbara invasione armata
dell’imperialismo USA e dei suoi lacchè nella Guerra di
Liberazione della Patria.
La
vittoria del nostro popolo nella Guerra d Liberazione della Patria ha
dimostrato che nessuna forza aggressiva dell’imperialismo può
sottomettere un popolo che si è levato a combattere, sotto la
direzione di un partito marxista-leninista, per la libertà e
l’indipendenza della sua patria; essa ha rivelato la debolezza e la
putrefazione dell’imperialismo USA e inculcato nelle nazioni
oppresse del mondo la ferma convinzione che l’imperialismo USA non
è assolutamente invincibile e che è possibilissimo lottare contro
di esso e riportare su di esso la vittoria.
Il
nostro Partito ha riportato grandi vittorie e grandi successi nella
rivoluzione socialista e nell’edificazione del socialismo,
legandosi strettamente alla linea del
Juché
consistente nell’applicare in modo creativo i principi universali
del marxismo-leninismo e le esperienze degli altri paesi, adattati
alle condizioni storiche e alle particolarità nazionali del nostro
paese, e nel risolvere i nostri problemi ad ogni costo sotto la
nostra diretta responsabilità, dando prova di spirito rivoluzionario
e dimostrando di saper contare sulle nostre proprie forze. Il nostro
paese è divenuto oggi uno Stato socialista con il diritto alla
completa autodeterminazione politica, con una solida economia
nazionale indipendente, una cultura nazionale evoluta e una potente
capacità di autodifesa.
I
grandi cambiamenti socio-economici introdotti nella parte
settentrionale della Repubblica, esercitano una grande influenza
rivoluzionaria sul popolo sud-coreano che geme sotto la crudele
dominazione coloniale dell’imperialismo USA. Il popolo sud-coreano,
che guarda come ad un faro all’esperienza della parte
settentrionale del nostro paese che prospera e si sviluppa
continuamente, ha lottato ostinatamente, sin dai primi giorni
dell’occupazione della parte meridionale della Corea da parte
dell’imperialismo USA, contro la politica di asservimento coloniale
e la politica di aggressione militare dell’imperialismo
statunitense. La resistenza popolare dell’ottobre 1946, il
sollevamento popolare di massa dell’aprile 1960 che ha rovesciato
il regime fantoccio di Syngman Rhee, il vecchio lacchè
dell’imperialismo USA, e le altre lotte vigorose del popolo
sudcoreano, che si sono succedute contro le «trattative
sudcoreano-giapponesi», accordi che rappresentano un tradimento
verso la nazione, e contro le manovre degli attuali governanti della
Corea del Sud miranti a mantenersi più a lungo al potere, hanno
scosso fin dalle fondamenta la dominazione coloniale
dell’imperialismo USA.
Attualmente,
nella Corea del Sud, la lotta rivoluzionaria si fa sempre più
organizzata e si radica profondamente fra gli operai e i contadini
che rappresentano le forze principali della rivoluzione, e larghe
masse delle diverse classi e strati sociali si impegnano nella lotta
contro gli occupanti americani e i loro fantocci sud-coreani.
Estendendo
e rafforzando ulteriormente le loro organizzazioni rivoluzionarie, i
rivoluzionari e il popolo patriota della Corea del Sud sviluppano
ovunque attivamente lotte di massa di grande portata per liquidare la
dominazione coloniale dell’imperialismo USA, ottenere la sovranità
e l’indipendenza complete della nazione e realizzare l’unificazione
della patria, per opporsi alla dittatura fascista militare fascista e
conquistare le libertà politiche e i diritti democratici. Attraverso
la lotta, il popolo sud-coreano si risveglierà e si temprerà ancor
più e, finalmente, scaccerà gli aggressori imperialisti USA,
rovescerà i loro valletti, realizzando così la vittoria della
rivoluzione.
L’Asia,
un tempo continente colonizzato, è divenuta una regione dove si
scatena una potente tempesta rivoluzionaria che abbatte
l’imperialismo. Questa regione è divenuta oggi l’avamposto del
fronte rivoluzionario internazionale che si oppone all’imperialismo
e l’arena principale della lotta rivoluzionaria che si sviluppa su
scala mondiale per la libertà e la liberazione. Avendo ricevuto
ferite mortali causate dai potenti colpi della lotta di liberazione
nazionale dei popoli dell’Oriente, gli imperialisti sono coperti di
ferite su tutto il corpo e si vedono isolati da ogni parte.
L’imperialismo e il colonialismo infami che obbligano centinaia e
centinaia di milioni di uomini alla miseria e alla fame vivono oggi
l’ora fatale in Oriente, dove la loro completa liquidazione è
all’ordine del giorno.
La
lotta rivoluzionaria antimperialista dei popoli del continente
asiatico che comprende più della metà della popolazione del mondo e
che possiede un immenso potenziale naturale ed economico, inasprisce
la crisi generale del sistema capitalista mondiale e colpisce in
pieno l’imperialismo, creando così le condizioni favorevoli al
consolidamento della posizione dei paesi socialisti nell’arena
mondiale e allo sviluppo continuo nel movimento operaio
internazionale.
Le
nazioni dell’Oriente, le quali, per molti secoli, sono state preda
dell’oppressione e del saccheggio degli aggressori stranieri e
oggetto del disprezzo nazionale e della discriminazione razziale più
crudeli, si sono oggi affermate come grandi forze rivoluzionarie
della nostra epoca che si oppongono all’imperialismo e al
colonialismo, e sono divenute la grande forza motrice che fa
progredire la storia dell’umanità.
Lenin
ha già affermato: «… Nessun dubbio che nelle future decisive
battaglie della rivoluzione mondiale, il movimento della maggior
parte dei popoli della terra, orientati all’inizio verso la
liberazione nazionale, si svolgerà contro il capitalismo e
l’imperialismo, e svolgerà forse un ruolo rivoluzionario molto più
importante di quanto noi non pensiamo».
La
storia moderna dell’umanità, segnata da avvenimenti straordinari,
prova giorno dopo giorno chiaramente la giustezza dell’insegnamento
di Lenin.
Gli
imperialisti, con a capo quelli statunitensi, terrorizzati davanti
alle forze rivoluzionarie antimperialiste che crescono e si
rafforzano giorno dopo giorno in Asia, si sforzano disperatamente di
reprimere la lotta antimperialista di liberazione nazionale dei
popoli di questa regione, lotta che si propaga come un fuoco in una
prateria, e di mantenere il loro dominio coloniale che si sfalda.
Gli
imperialisti USA assegnano alla regione dell’Asia la maggior parte
del complesso dei loro aiuti militari destinati all’estero, vi
installano numerose basi militari e vi introducono i due terzi delle
loro forze armate d’aggressione stanziate all’estero. Rafforzando
le loro forze armate di aggressione, essi sognano stupidamente di
realizzare facilmente l’aggressione dell’Asia utilizzando il
militarismo giapponese come «truppa d’assalto», mobilitando i
paesi satelliti e i fantocci dell’Asia e ricorrendo essenzialmente
al «processo consistente nel contrapporre gli asiatici agli
asiatici».
Gli
imperialisti USA hanno riarmato i militaristi giapponesi e li hanno
collegati ai fantocci sud-coreani, e si dimenano freneticamente per
costruire un’alleanza militare «anticomunista» asiatica prendendo
quel collegamento come asse portante. Soprattutto in questi ultimi
tempi, le manovre del complotto degli imperialisti con a capo
l’imperialismo USA, miranti a invadere l’Asia si intensificano
enormemente. Gli imperialisti USA hanno cominciato ad utilizzare
attivamente per la loro aggressione in Asia il potenziale militare ed
economico del Giappone che è il loro alleato subalterno e la loro
base militare d’aggressione, e i militaristi giapponesi,
appoggiandosi all’imperialismo USA, si sforzano sotto gli occhi di
tutti di realizzare il loro antico sogno della «sfera di prosperità
comune della grande Asia orientale».
Fin
d’ora, i militaristi giapponesi prendono parte attiva
all’aggressione dell’imperialismo USA nel Vietnam, accelerano
apertamente i preparativi di guerra miranti ad invadere la Corea e
altri paesi dell’Asia e intensificano la penetrazione economica e
culturale nei paesi di questa regione.
L’imperialismo
USA e i suoi valletti hanno un bel dimenarsi, essi non sapranno
portare alcun rimedio alla loro situazione votata ormai al tramonto
in Asia. Più gli imperialisti USA intensificheranno la loro politica
di aggressione e di guerra in Asia, più grande sarà la resistenza
che incontreranno da parte dei popoli dell’Asia. I popoli
dell’Oriente demoliranno definitivamente il sistema coloniale degli
imperialisti, con a capo l’imperialismo USA, attraverso una
intransigente lotta ad oltranza per edificare un’Asia nuova,
indipendente e prospera.
Dall’epoca
di Lenin, il popolo sovietico, levando alta la bandiera della lotta
antimperialista di liberazione nazionale, ha dato un grande
contributo all’opera di liberazione dei popoli oppressi del mondo.
Il popolo sovietico ha dato il suo aiuto al nostro popolo nella sua
opera di liberazione dal giogo della dominazione coloniale
dell’imperialismo giapponese ed ha accordato un grande aiuto sia
materiale che morale alla lotta del nostro popolo per difendere la
libertà e l’indipendenza della patria ed edificare una società
nuova. Il nostro popolo non dimentica il sostegno e l’aiuto
internazionalista che il popolo sovietico gli ha concesso. Il popolo
coreano tiene in gran conto l’amicizia e la solidarietà con il
popolo sovietico sul fronte della lotta antimperialista e anti-USA.
Oggi
la solidarietà militante tra il nostro popolo e il popolo sovietico
si rafforza sempre più. La solidarietà militante tra i popoli dei
due paesi, Corea e Unione Sovietica, solidarietà che è stata
stretta nel fuoco della lotta comune contro l’imperialismo e il
colonialismo, per il socialismo e il comunismo, e che ha superato le
prove della storia, non cesserà di consolidarsi e di svilupparsi
anche in futuro.
Viva
la causa rivoluzionaria antimperialista della classe operaia
internazionale, e delle nazioni oppresse di tutto il mondo,
strettamente unite sotto l’invincibile bandiera di Lenin.
― Kim
Il Sung, Opere, vol.
XXV, Edizioni in lingue estere, Pyongyang 1986, pp. 91-101.
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