Viviamo per l'avvenire, non per il presente
VIVIAMO PER L'AVVENIRE, NON PER IL PRESENTE Colloquio coi quadri dirigenti del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea 14 gennaio 1996 Il rivoluzionario deve vivere per l’avvenire, non per il presente. Per lui è più importante vivere per l’avvenire che per il presente. Per parte mia, lavoro guardando con ottimismo tutte le difficoltà che si presentano e immagino la nostra futura patria socialista prospera e il nostro popolo che beneficia di un’esistenza più felice e più esaltante. «Vivere per l’avvenire, non per il presente», ecco la mia concezione della vita. Significa vivere col proposito di dedicarsi all’avvenire della patria e alla felicità delle generazioni a venire, anche a costo di non trarre personalmente vantaggio dalla propria fatica. È questa concezione della vita, questa fede, che un tempo animava i combattenti della resistenza antigiapponese. Tutti i nostri quadri devono permearsene per dedicarsi alla vittoria finale della causa rivoluzionari