Risposte alle domande dell'ITAR-Tass russa
RISPOSTE ALLE DOMANDE DELL'ITAR-TASS RUSSA
13 ottobre Juche 100 (2011)
Vorrei ringraziare l'ITAR-Tass per le domande scritte che mi ha rivolto riguardo al successo della mia visita nelle regioni della Siberia e dell'Estremo Oriente della Federazione Russa.
Mi avete posto vari quesiti e vi risponderò raggruppandoli per comodità.
Per prima cosa, vorrei riferirmi alle impressioni che ho avuto dalla mia visita in Russia e alle prospettive per lo sviluppo dei rapporti coreo-russi.
Sono stato molto contento di aver visitato la Russia, nostra amica e vicina, lo scorso agosto, e di aver incontrato il Presidente Dmitrij Anatol'evič Medvedev. Non posso dimenticare il fatto che il Presidente Medvedev abbia viaggiato per migliaia di chilometri fino a Ulan-Ude dalla capitale, Mosca, per incontrarci, né posso obliare la calorosa ospitalità che i funzionari di Mosca e delle aree locali e il popolo russo ci hanno accordato ovunque siamo andati. Ricordo inoltre con grande piacere il periodo all'inizio del nuovo secolo in cui ho incontrato l'ex Presidente Vladimir Putin in varie occasioni, approfondendovi la nostra amicizia.
Sono rimasto profondamente colpito allorché sono tornato, dopo quasi un decennio, nelle regioni dell'Estremo Oriente e della Siberia visitate in passato dal grande Presidente Kim Il Sung, che ha instaurato le inestimabili tradizioni dell'amicizia coreo-russa e apportato un contributo immortale al loro rafforzamento e sviluppo.
Durante la nostra terza visita in Russia nel nuovo secolo abbiamo visitato la centrale idroelettrica di Bureya, un enorme produttore di energia nell'Estremo Oriente russo, il lago Baikal, attrazione pittoresca della Siberia, e varie città e strutture economiche e culturali.
In tutto ciò, abbiamo visto coi nostri occhi i successi che il governo e il popolo russi andavano registrando nell'edificazione di uno Stato potente, abbiamo ottenuto una migliore comprensione dei pensieri, dei sentimenti e dei costumi del coraggioso e diligente popolo russo e ne siamo rimasti assai impressionati.
Il continuo sviluppo della storia e delle tradizioni dell'amicizia coreo-russa si accorda pienamente con gli interessi dei popoli dei nostri due Paesi ed è una chiave di volta per la difesa della pace e della stabilità dell'Asia nord-orientale.
Il vertice RPDC-Russia e gli altri colloqui svoltisi a Ulan-Ude sono stati un'occasione importante per l'espansione e lo sviluppo ulteriori delle tradizionali relazioni di amicizia e cooperazione bilaterali in linea con le aspirazioni e i desideri dei popoli dei due Paesi. In questa occasione abbiamo raggiunto la reciproca comprensione che l'arricchimento delle relazioni economiche bilaterali nei vari campi, come la costruzione di un gasdotto e il collegamento delle ferrovie, si conforma agli interessi dei popoli dei due Paesi e farà molto per la prosperità regionale. Di conseguenza, i due Paesi stanno ora dando un energico impulso alla nostra opera pratica per lo sviluppo della cooperazione nel settore energetico, in cui si inserisce la costruzione del gasdotto.
Sono fiducioso che i rapporti amichevoli e cooperativi tra i due Paesi si espanderanno e si cementeranno ulteriormente in tutti i settori: politica, economia, cultura e affari militari, sulla base degli accordi raggiunti all'ultimo vertice e agli altri colloqui e dello spirito della Dichiarazione congiunta RPDC-Russia, della Dichiarazione di Mosca RPDC-Russia e del Trattato di amicizia, buon vicinato e cooperazione tra RPDC e Russia. Il governo della nostra Repubblica assegna un grande valore alla tradizionale amicizia coreo-russa e opererà congiuntamente alla sua controparte russa per il costante consolidamento e sviluppo delle relazioni di amicizia e cooperazione tra i due Paesi e i due popoli.
Vorrei poi parlare della questione nucleare nella penisola coreana e della ripresa dei colloqui a sei.
Che l'intera penisola coreana fosse libera dal nucleare era il volere del grande Presidente Kim Il Sung ed è la coerente posizione del governo della nostra Repubblica.
La questione nucleare nella penisola coreana sorse quale risultato della costante minaccia da parte degli Stati Uniti alla sovranità e alla sicurezza del nostro popolo.
La sovranità è la linfa vitale di un Paese e di una nazione. Ci siamo dotati di un deterrente nucleare al fine di proteggerla dinanzi alla sfrontata minaccia atomica proveniente dagli Stati Uniti e dalla loro politica sempre più ostile.
Come abbiamo concordato all'ultimo vertice, non vi è alcun cambiamento nella nostra posizione di principio, che è quella di operare per liberare tutta la penisola coreana dal nucleare riprendendo quanto prima i colloqui a sei, senza alcuna precondizione, e attuando pienamente ed equilibratamente la Dichiarazione Congiunta del 19 Settembre sulla base del principio dell'azione simultanea.
Per quanto riguarda le prospettive di normalizzazione dei rapporti tra il nostro Paese e gli Stati Uniti e il Giappone, dipende interamente dal punto di vista e dall'atteggiamento di questi ultimi due.
Anche nel nuovo secolo, come nel passato, gli Stati Uniti perseguono insistentemente una politica ostile verso la RPDC; essi continuano a intensificare la loro pressione su di essa e, così facendo, conducono la situazione a un punto di crisi.
Come evidenzia la storia dell'antagonismo tra la RPDC e gli USA, ogni atto ostile da parte di questi ultimi e ogni loro mossa verso l'invasione e la disintegrazione con noi non attaccano e sono votati al fallimento.
Se gli Stati Uniti, pur tardivamente, abbandonassero la loro politica ostile verso la RPDC e si relazionassero a noi in buonafede, noi saremmo disponibili a migliorare le relazioni bilaterali.
La questione principale nella promozione dei rapporti tra il nostro Paese e il Giappone è che quest'ultimo faccia ammenda per i crimini che ha commesso in passato contro il nostro Paese e il nostro popolo.
Se esso facesse un passo risoluto verso il raddrizzamento del suo passato oscuro e abbandonasse la sua politica ostile, ciò potrebbe rendere possibile la normalizzazione dei rapporti bilaterali.
I nostri amici russi mostrano un sincero interesse per i progressi epocali che il nostro popolo sta compiendo nella sua opera volta a edificare un Paese fiorente.
Durante la mia visita in Russia, il Presidente Medvedev ha trasmesso i suoi cordiali saluti al nostro popolo; egli ha riconosciuto gli sforzi devoti che questi compie per dar vita a nuovi progressi nel suo lavoro di costruzione di un Paese fiorente per celebrare il centenario della nascita del Presidente Kim Il Sung, e ha espresso il suo sostegno alle misure positive che abbiamo adottato per sviluppare l'economia del Paese e migliorare il tenore di vita del popolo. Ha inoltre parlato della sua fiducia che il nostro popolo conseguirà nuovi successi nella sua marcia per edificare un Paese prospero e potente. Tutto ciò è di grande incoraggiamento per la nostra causa.
Oggi il nostro popolo è pienamente impegnato a portare a termine la causa della costruzione di un Paese socialista prospero e potente, che fu il desiderio di tutta la vita del Presidente Kim Il Sung; in particolare, esso dirige i suoi sforzi al miglioramento del proprio tenore di vita.
Raggiungeremo senz'altro dei successi brillanti in questa causa, sulla forza dell'unità unanime del Partito, dell'esercito e del popolo e del sano potenziale della nostra economia nazionale indipendente.
È il mio più grande desiderio quello di consentire quanto prima al nostro popolo di vivere senza nulla da invidiare a chicchessia e il mio più grande piacere quello di lavorare energicamente, condividendo gioie e dolori col nostro popolo, nell'opera di realizzazione del mio auspicio.
Vorrei approfittare di questa occasione per rivolgere ancora una volta i miei saluti amichevoli al governo e al popolo russi, augurando loro un grande successo nei loro sforzi volti a costruire uno Stato potente.
― Kim Jong Il, Sui rapporti tra la RPDC e altri Paesi, Edizioni in Lingue Estere, Pyongyang 2019, pagg. 15-22 ed. ing.
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