Sulla completa abolizione delle tasse



SULLA COMPLETA ABOLIZIONE DELLE TASSE

 
Legge approvata alla III sessione della V legislatura
dell'Assemblea Popolare Suprema della Repubblica Popolare Democratica di Corea

21 marzo 1974
 

Liberare per sempre il popolo da ogni tipo di sfruttamento e di oppressione ed assicurargli una vita felice sia dal punto di vista materiale che culturale è uno dei nobili compiti rivoluzionari che incombono ai comunisti, un principio fondamentale cui il partito e lo Stato della classe operaia devono costantemente attenersi nel corso della rivoluzione e dell’edificazione.
La lotta rivoluzionaria e il lavoro di edificazione costituiscono una battaglia destinata a liberare gli esseri umani da ogni forma di asservimento e a garantire loro un’esistenza sovrana e creativa, degna dei padroni della natura e della società.
Dopo la Liberazione il nostro partito, guidato unicamente dalle grandi idee del Juché, ha portato la rivoluzione democratica antimperialista ed antifeudale e poi la rivoluzione socialista alla vittoria, e ha così emancipato per sempre il nostro popolo da tutte le forme di sfruttamento e di oppressione.
Grazie alla giusta politica e alla direzione lungimirante del nostro partito e del governo della nostra Repubblica, il nostro paese assiste oggi allo sviluppo e all’approfondimento delle Tre rivoluzioni, ideologica, tecnica e culturale, volte ad affrancare definitivamente i lavoratori da tutti gli ostacoli della natura e della società, e al coronamento del compito storico di eliminare le sopravvivenze e le vestigia della vecchia società.
L’abolizione completa delle tasse è una rivoluzione che consente ai lavoratori di sbarazzarsi di una di queste vestigia, una grande trasformazione tesa a realizzare un’aspirazione secolare del popolo.
Nate con l’avvento dello Stato, le tasse hanno coesistito per millenni con la società divisa in classi e sono servite a mantenere l’apparato di dominio delle classi dei governanti e a derubare il popolo lavoratore.
In passato sono servite a succhiare il sangue e il sudore del nostro popolo. In particolare le tasse imposte dagli imperialisti giapponesi nel nostro paese colonizzato si sono rivelate più crudeli e assassine di tutte le precedenti, e sono state oggetto dei lamenti e delle maledizioni del nostro popolo.
Esso è insorto contro la crudeltà dell’estorsione fiscale per tutto il corso della storia della società fondata sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; in particolare non ha cessato di lottare per liberarsi da tasse spoliatrici sotto il dominio coloniale degli imperialisti giapponesi. E tuttavia questa lotta non ha avuto successo, perché non era legata alla lotta politica per la presa del potere.
Da quando la nostra rivoluzione ha cominciato ad essere diretta dalle idee del Juche questa lotta è divenuta parte integrante della lotta rivoluzionaria contro l’imperialismo e il regime di sfruttamento e si è posta l’obiettivo di risolvere definitivamente il problema delle imposte.
All’epoca della gloriosa Lotta rivoluzionaria antigiapponese i comunisti coreani hanno lottato per porre in essere un programma fiscale rivoluzionario e popolare, com’era precisato nel Programma in dieci punti dell’Associazione per la rinascita della patria, e ne hanno dato un magistrale esempio nella base guerrigliera antigiapponese, nelle zone liberate.
Applicando questo programma fiscale jucheano elaborato durante la Lotta rivoluzionaria antigiapponese e concretizzato dopo la Liberazione nel Programma politico in venti punti, il nostro partito e il nostro potere popolare hanno abolito le tasse spoliatrici dell’imperialismo giapponese ed istituito un sistema fiscale nuovo, popolare e democratico.
Il nuovo sistema tributario ha svolto un ruolo importante nella ricostruzione e nello sviluppo dell’economia devastata, nel gettare le basi di un’economia nazionale indipendente, nell’accelerare la trasformazione socialista dei rapporti di produzione nelle città come nelle campagne, nonché nel miglioramento del benessere del popolo.
Il governo della nostra Repubblica ha da una parte utilizzato con cura il gettito fiscale come fonte di finanziamento supplementare per l’edificazione economica e culturale del paese e dall’altra ha gradualmente alleggerito gli oneri fiscali della popolazione via via che si gettavano le basi di un’economia nazionale indipendente.
In seguito al compimento della trasformazione socialista dei rapporti di produzione e al consolidamento delle basi per l’industrializzazione socialista nel nostro paese, la completa eliminazione delle tasse è giunta all’ordine del giorno.
Via via che maturavano le condizioni e le possibilità di eliminarle, il governo della nostra repubblica ha preso anzitutto le misure per abolire completamente, tra il 1964 e il 1966, l’imposta agricola in natura che era stata fino ad allora riscossa ai contadini.
L’abolizione di quell’imposta fu una misura storica, perché mirava ad affrancare completamente i nostri contadini dagli oneri fiscali, secondo l’esigenza delle Tesi sulla questione rurale socialista nel nostro paese; fu anche una misura epocale, perché consentiva di rafforzare l’alleanza degli operai e dei contadini, di consolidare le basi economiche delle fattorie cooperative e di accrescere rapidamente il reddito reale dei contadini.
Abolita l’imposta agricola in natura, nel nostro paese non restava che l’imposta sul reddito e l’imposta locale, che rappresentavano solo una parte insignificante delle entrate nel bilancio dello Stato.
Ora che il nostro regime socialista si è consolidato ed ulteriormente sviluppato e la potenza della nostra economia nazionale indipendente è considerevolmente cresciuta, l’abrogazione totale delle tasse è una necessità giunta a piena maturazione.
L’VIII sessione plenaria del V Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea, riflettendo queste pressanti esigenze dello sviluppo sociale ed economico, ha discusso e deciso di abolire completamente le tasse, vestigia della vecchia società.
Così il sogno del nostro popolo di vivere in un mondo esente da imposte è divenuto realtà, e il nostro è diventato il primo Stato al mondo a non riscuotere imposte.
Nella società socialista è legittimo abolire completamente le tasse, retaggio della vecchia società.
In regime socialista l’economia statale e l’economia cooperativa costituiscono la base economica dello Stato, mentre l’unità e la cooperazione del popolo lavoratore costituiscono il tessuto dei rapporti sociali. I rapporti sociali ed economici della società socialista sono la base che permette di alleggerire sistematicamente il carico fiscale della popolazione e poi di eliminarlo definitivamente. Per un certo tempo nel socialismo le tasse sono utilizzate solo come fonte di finanziamento supplementare per sopperire ai bisogni dello Stato e della società, come mezzo supplementare per correggere le differenze nel tenore di vita del popolo.
L’abolizione delle imposte nel nostro paese si basa sulla superiorità del nostro regime socialista e risponde perfettamente alle esigenze legittime dello sviluppo di quest’ultimo.
Un importante vantaggio del nostro regime socialista che riflette in pieno le grandi idee del Juche è che lo Stato è interamente responsabile delle condizioni di vita materiali e culturali del popolo lavoratore, degli operai e dei contadini in primis.
In questo regime tutti i lavoratori vengono retribuiti secondo la quantità e la qualità del lavoro fornito e in più godono degli immensi benefici dello Stato, che garantisce loro perfette condizioni d’esistenza essenziali come l’alimentazione, il vestiario, l’alloggio, l’istruzione dei figli, le cure mediche, le condizioni di lavoro e le strutture di riposo.
I benefici che lo Stato accorda ai lavoratori sono l’embrione della ripartizione comunista che si estende e non cessa di svilupparsi nel nostro paese; costituiscono il pegno di un armonioso miglioramento della loro vita e della loro esistenza felice senza assilli ed ansie.
Nel nostro regime socialista lo Stato è in grado di sopperire ai bisogni della rivoluzione e dell’edificazione coi proventi del suo sistema economico socialista; è inoltre in grado di destinare immensi fondi al benessere della popolazione di cui si assume la responsabilità. È dunque divenuto superfluo riscuotere dalla popolazione le imposte che sono un mezzo supplementare per soddisfare i bisogni finanziari dello Stato e della società.
Nel nostro regime socialista ogni classe di sfruttatori ha cessato di esistere già da molto tempo, non si registrano molti scarti quanto al tenore di vita dei lavoratori e tutti conducono una vita ugualmente felice; è dunque inutile mantenere le tasse, usate soltanto come mezzo per distribuire più equamente il reddito fra gli abitanti.
I nostri lavoratori socialisti, armati delle grandi idee del Juche e divenuti padroni della rivoluzione e dell’edificazione nel nostro regime socialista, considerano l’insieme delle attività dello Stato come materia d’interesse personale e vi partecipano in modo responsabile e di propria volontà.
Consapevoli di essere i padroni dello Stato e della società e animati da una ferma determinazione rivoluzionaria, essi sprigionano grande entusiasmo volontario ed assolvono a meraviglia il proprio sacro dovere in nome della patria socialista; è dunque diventato inutile continuare a esigere il pagamento delle imposte, vestigia della vecchia società, come dovere civico verso lo Stato.
La potente economia nazionale socialista e indipendente da noi creata costituisce una solida garanzia materiale della completa eliminazione delle tasse.
Sotto la saggia direzione del Partito, applicando alla lettera la linea per l’edificazione di un’economia nazionale indipendente e levando in alto la bandiera rivoluzionaria della fiducia in sé, il nostro popolo è riuscito a edificare una simile economia in un periodo storicamente breve.
La nostra industria jucheana è diventata un’industria moderna indipendente, sviluppata in modo diversificato, attrezzata con la tecnologia d’avanguardia e dotata di solide basi d’approvvigionamento di materie prime, mentre la nostra economia rurale ha completato l’opera di irrigazione ed elettrificazione e procede ai lavori agricoli con la forza delle macchine e l’ausilio della chimica, diventando un’agricoltura socialista evoluta.
La nostra economia nazionale indipendente non cessa di svilupparsi a ritmo elevato, volando con le proprie ali, per nulla interessata dalle fluttuazioni e dalle crisi economiche che imperversano nel mondo, e le finanze del nostro Stato socialista, basate su questa economia, si confermano sempre più solide.
Questa potente economia e queste solide basi finanziarie ci consentono di prendere importanti misure per il miglioramento del benessere del popolo come il sensibile abbassamento dei prezzi degli articoli industriali e perfino la completa abolizione delle imposte, mentre portiamo avanti una lotta gigantesca per la grandiosa edificazione del socialismo, continuando a destinare grandi sforzi alle misure sociali e culturali e a fortificare il sistema difensivo del paese come un muro d’acciaio.
La completa abolizione delle tasse nel nostro paese costituisce una brillante vittoria delle grandi idee del Juche e dimostra la superiorità incontestabile del nostro regime socialista che risiede nelle materializzazione di queste idee; essa attesta anche la potenza della nostra economia nazionale socialista e indipendente.
Grazie alle immortali idee del Juche e alla loro brillante vittoria, il nostro popolo gode di un’esistenza più confortevole, sovrana e creativa che mai, in un paradiso terrestre socialista senza sfruttamento né oppressione e perfino senza imposte.
L’epocale misura popolare presa dal nostro Partito e dal governo della nostra Repubblica per la completa abolizione delle tasse inciterà con più forza la nostra classe operaia e tutti gli altri lavoratori alla grandiosa battaglia per la gigantesca costruzione socialista, alla lotta per realizzare prima del termine l’immenso programma del piano sessennale e a raggiungere un gradino più elevato nell’edificazione del socialismo, e le incoraggerà a compiere imprese eroiche in questa battaglia.
Questa misura darà più grande speranza e fiducia alla popolazione sudcoreana che lotta ostinatamente, senza mai cedere ad una crudele repressione fascista senza precedenti, per ottenere le libertà democratiche, il diritto all’esistenza e alla riunificazione indipendente e pacifica della patria.
L’Assemblea popolare suprema, ai sensi dell’articolo 33 della Costituzione socialista della Repubblica popolare democratica di Corea, delibera quanto segue:
1. Le tasse, vestigia della vecchia società, saranno totalmente abolite.
2. Il Consiglio d’amministrazione della Repubblica popolare democratica di Corea prenderà le misure per applicare questa legge.
3. La legge entrerà in vigore il 1º aprile 1974.


Kim Il Sung, Opere, vol. 29, Edizioni in Lingue Estere, Pyongyang 1987, pagg. 136-41 ed. ing.

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